Comunicato stampa Confcommercio del 25 giugno 2014
 
Confcommercio su "Equo compenso": provvedimento ingiustificato e penalizzante per le imprese
Confcommercio–Imprese per l'Italia, cui aderiscono AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati), ANCRA (Associazione Nazionale del Commercio degli elettrodomestici e dell'elettronica di Consumo), ANDEC (Associazione Nazionale Importatori e Produttori Di Elettronica Civile), ASCOFOTO (Associazione Nazionale Commercianti di Articoli Foto Digital Imaging, Fotografi e Minilaboratori), ASSINTEL (Associazione Nazionale delle Imprese ICT), ASSOPROVIDER (Associazione Provider Indipendenti), COMUFFICIO (Associazione Nazionale Aziende Produttrici Importatrici e Distributrici di Prodotti e Servizi dell'ICT), pur condividendo pienamente il principio per cui i titolari di diritti d'autore devono essere remunerati per l'utilizzo legittimo delle opere di loro titolarità, ritiene che una tale decisione costituisca non solo un onere non giustificato, viste le mutate condizioni di fruizione di audio e video nella rete che - basti considerare YouTube - garantisce con altri mezzi ingenti proventi all'industria musicale e agli autori, ma anche fortemente penalizzante per quei segmenti imprenditoriali che possono garantire sviluppo per l'intero sistema dell'industria culturale. Infatti, la misura, che, come rilevato dallo stesso Ministro Franceschini, non graverà sui consumatori, finisce con il penalizzare il solo canale distributivo italiano, vero anello debole della filiera rispetto alle grandi multinazionali straniere produttrici di elettronica, accentuando inoltre ulteriormente la disparità di trattamento con competitors residenti in paesi in cui quest'onere non esiste e che già operano nel mercato elettronico con un vantaggio competitivo dovuto a regimi fiscali di favore. Questo il commento di Confcommercio al decreto che aggiorna le quote di equo compenso per le c.d. copie private emanato nei giorni scorsi dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini.