Mi occupo di economia e imprese da diversi anni. Ne ho vissuto inevitabilmente i trend di crescita, i cambi di prospettiva e i periodi di crisi. Una crisi che mai come negli ultimi anni sembra essere diventata sistemica, più che passeggera, soprattutto per quelle aziende piccole, medie o grandi che siano, che non abbiano apportato nessun tipo di cambiamento rispetto alle modalità di conduzione del proprio business. In termini di sviluppo di nuovi prodotti, innovazione di processi, diverso approccio al mercato che cambia a notevole velocità sotto i nostri occhi. Quelle aziende che, per dirla con Albert Einstein, non abbiano colto nella crisi un’opportunità per riorientarsi, per apportare quei cambi di strategia che le potessero portare a superare i momenti di difficoltà senza essere superate. Non abbandonandosi alla pigrizia nel trovare nuove soluzioni. Non tenendo insomma le finestre chiuse al quel forte vento di innovazione che le sta investendo. Faccio la conoscenza di Gianni Ineichen in una soleggiata mattina di dicembre ad un incontro sulle Reti di Imprese. Ci troviamo fin dalle prime battute accomunati dalla stessa professione, dalla passione per il nostro meraviglioso territorio e soprattutto da diversi anni di esperienza come consulenti di impresa. Ed è in questa occasione che faccio la mia prima conoscenza di Tibex.net di cui Gianni è Amministratore Delegato. Da un nostro secondo e successivo incontro presso il mio studio e dalla volontà di capire meglio il funzionamento di questa nuova e virtuosa realtà, che nasce questa intervista.
 
Innanzitutto, cos'è Tibex.net ?
E’ un "sistema" economico creato per facilitare le relazioni tra soggetti economici operanti in uno stesso territorio. Attraverso una piattaforma di conti on line e l’utilizzo di una “moneta” digitale locale il Circuito offre la possibilità alle imprese ed ai professionisti di finanziarsi reciprocamente e di trasformare la propria capacità produttiva inespressa in liquidità supplementare, utile a sostenere parte delle proprie spese correnti, operare investimenti e, tramite l’apertura di conti personali, effettuare parte delle proprie spese personali. E’ un modo diverso e nuovo al tempo stesso di ripensare l’economia e le comunità locali che tornano ad assumere il ruolo che dovrebbero esprimere: interconnesse, collaborative e sostenuta dalla forza del gruppo e dalla fiducia reciproca. Lo scopo del circuito è innanzitutto quello di riconnettere le imprese del territorio, erogare servizi di promozione ad alto valore aggiunto e fornire alle PMI ed ai professionisti strumenti di pagamento e di credito paralleli e complementari a quelli tradizionali.
 
Dove nasce l’idea di Tibex.net ?
Nasce 6 anni fa in Sardegna, sotto il nome di Sardex.net, il primo e al momento più grande Circuito di Credito Commerciale (sia per numeri di iscritti, circa 3.000 imprese e professionisti aderiscono al circuito, che per volume d’affari di beni e servizi scambiati, circa 1.200.000,00 euro a settimana). Da Sardex sono nati altri 8 omologhi Circuiti di Credito Commerciale in Italia in altrettante regioni e altri 3 sono in arrivo quest’anno. Ma l’idea ha fatto per la prima volta la sua comparsa in Svizzera nel 1929, dopo la grande crisi del primo dopo guerra, dove è tuttora presente il Circuito Wir (oggi WIRBANK) che conta 65.000 imprese aderenti ed un giro d’affari in WIR di oltre 2 miliardi l’anno. In tutti questi casi si è voluto effettuare un ripensamento della moneta e del sistema del credito, che potesse dare una risposta a tutte quelle aziende che incontravano nella mancanza di liquidità originata dal credit crunch un ostacolo non solo al loro sviluppo ma alla loro stessa sopravvivenza. Ci si è accorti che la crisi finanziaria che le stava investendo non era per forza una crisi produttiva e non doveva necessariamente fermare la loro capacità di creare valore. Si è trattato solo di pensare ad un modo diverso per rimettere in moto quello scambio di beni e servizi che la mancanza di finanza stava bloccando. Si è dunque voluto creare un mercato complementare e supplementare che fosse capace di affiancarsi a quello tradizionale e di controbilanciarne almeno in parte la caduta dell’economia reale. Non un’alternativa naturalmente. Semplicemente un’opportunità in più.
 
Ma come funziona in pratica Tibex.net ?
Le aziende ed i professionisti ai quali, dopo un attento esame preliminare, è permesso di accedere al Circuito di Credito Commerciale, iniziano ad operare in un mercato complementare ed aggiuntivo a quello che già conoscono e nel quale operano. Entrando da subito in contatto con nuova clientela. Uno dei prerequisiti è quello di avere una capacità produttiva inespressa da mettere a disposizione del circuito (un ristorante al quale restano in media durante l’anno alcuni tavoli vuoti, un professionista con qualche ora di lavoro libera, un albergo con alcune stanze non riempite, un’azienda che abbia degli impianti che non lavorano al 100% della loro saturazione). Ad ogni azienda e professionista viene attivato un conto (l’equivalente di un home banking tradizionale) in cui saranno registrate tutte le vendite e gli acquisti che vengono fatti all’interno del circuito. Chi effettua delle vendite o delle prestazioni a favore di un altro iscritto nel circuito, riceve da quest’ultimo il pagamento e l’accredito immediato (non esistono nel circuito ritardi nei pagamenti) dell’equivalente in euro espresso in fattura. L’unica differenza è che l’unità di conto anziché essere espressa in euro è espressa in crediti Tibex. Il pagamento andrà dunque ad alimentare il proprio conto Tibex (anziché il conto bancario tradizionale) che potrà essere utilizzato per effettuare acquisti di beni e servizi offerti da altri operatori del circuito. Tutti quei costi aziendali o personali che l’azienda sosteneva in euro, nel circuito verranno trasformate in vendite aggiuntive, salvando cosi preziosa liquidità (che resterà nel proprio conto bancario tradizionale) per il sostenimento delle spese o non dovendosi impegnare in onerosi finanziamenti presso il mercato di credito tradizionale per affrontare eventuali nuovi investimenti.

 
Facendo un esempio concreto ?
Immaginiamo che io abbia un ristorante con 100 tavoli dei quali solo 70 vengono mediamente occupati durante l’anno. Il circuito mi permette, con la clientela nuova ed aggiuntiva con cui mi mette in contatto, di saturare i 30 tavoli vuoti che ho e sui quali la mia struttura paga già i costi fissi. Quel fatturato aggiuntivo che faccio con la mia capacità produttiva inespressa mi potrà permettere di coprire costi aziendali (come i servizi di pulizia, la stampa dei menù, il mio nuovo sito internet, la pubblicità, l’approvvigionamento di carne, vino, olio pasta, solo per citarne alcune) che fino a ieri sostenevo in euro. A patto di scegliere dei nuovi partner commerciali all’interno del circuito ed affiancarli o sostituirli ai miei attuali fornitori. Con un posto che sarebbe rimasto vuoto sono riuscito ad acquisire nuova clientela che potrò fidelizzare, a coprire costi aziendali e a farmi conoscere da altre aziende del territorio. Tutti i costi aziendali che oggi affronto in euro finiscono col far diminuire il mio conto in banca; se li affronto all’interno del circuito si trasformano in un aumento del mio fatturato.

 
Perché la denominazione di Circuiti di Credito Commerciale ?
Perché tutte le aziende che producono o rappresentano beni e servizi richiesti in misura importante dalle altre aziende all’interno del circuito (si pensi per esempio ai carburanti o ai generi alimentari) potranno, dopo un’attenta analisi dei loro costi aziendali, ricevere del credito per sostenere le loro spese o i loro investimenti senza per forza doversi rivolgere al credito tradizionale. Sarà il Circuito stesso a permettermi di effettuare queste operazioni di acquisto a debito, ripagando poi queste stesse somme non in danaro ma nell’equivalente dei miei beni e servizi. Al mio conto Tibex verrà attribuito l’equivalente di uno scoperto con cui poter subito acquistare beni e servizi all’interno del circuito. Senza bisogno di particolari istruttorie ma solo in virtù del fatto che i miei beni e servizi sono già richiesti dalle altre aziende del circuito. Quando sarà il mio turno sarò pronto ad offrire alle aziende che richiederanno le mie prestazioni, beni e servizi per l’importo corrispondente a suo tempo ricevuto. In realtà non è il gestore del Circuito a poter fare credito alle imprese ma sono le imprese stesse a finanziarsi reciprocamente attraverso la propria capacità produttiva  in una relazione di carattere fiduciario che si va a generare tra il singolo ed il network.

Sembra molto simile al baratto dunque. Gianni ti chiedo anche qui un esempio concreto.
Il baratto in realtà ha il forte limite della bilateralità e della contestualità. E nel caso uno dei due soggetti che effettuano lo scambio non abbia bisogno in quel momento dei beni o servizi dell’altro la trattativa finisce per arenarsi. In un sistema di scambio multilaterale e multi temporale questo non avviene. Per tornare all’esempio del credito. Se io sono un piccolo supermercato ed ho bisogno di ristrutturare i miei locali, l’unica alternativa che ho in questo momento sarà quella di accedere alle normali forme del credito bancario. Il circuito invece mi permette di andare a debito della cifra corrispondente ai lavori che dovrò fare e di ripagarla in prodotti alimentari. Non necessariamente verso l’impresa edile che avrà eseguito i lavori ma verso tutti gli altri operatori del circuito che potranno venire a fare la spesa nel mio supermercato senza pagare in euro. E questo fino all’importo corrispondente al credito che ho ricevuto. E’ una forma di credito mutuale fra gli stessi operatori economici che finisce con il ridare valore reale ai beni e servizi dei quali il circuito si alimenta, prescindendo dalle forme di remunerazione ad interesse tipiche dell’attuale sistema finanziario. Tutto questo ovviamente in forme assolutamente complementari e non sostitutive delle normali forme di finanziamento cui l’azienda può accedere.

 
Il tutto con bonifici virtuali. Parliamo quindi di moneta virtuale ?
La piattaforma permette di registrare tutte le movimentazioni dell’azienda in entrata ed uscita. L’azienda gestisce il proprio conto Tibex con le stesse modalità con cui gestisce il conto in banca. Con una sostanziale differenza: in Tibex non ha senso accumulare denaro sul proprio conto. E’ credito che hai maturato con la vendita aggiuntiva di beni e servizi e non genera interessi quindi serve solo per poter essere rispeso ed abbattere costi aziendali. Ridando così vita all’economia del territorio. In Sardegna – dove possiamo spendere dei dati statisticamente significativi – si è registrata una circolazione del credito Sardex che è circa 12 volte superiore a quella dell’euro. Insomma è un fortissimo stimolo al commercio ed incrementa il fatturato del circuito riducendone i costi e aprendo l’accesso al credito anche a chi non ne ha diritto secondo i tradizionali standard.

I vantaggi mi sembrano innegabili, ma credo che vadano oltre ad una dinamica prettamente economica.
Beh i vantaggi di appartenere al circuito sono effettivamente innumerevoli. Operando nel circuito le imprese aderenti hanno fin da subito l’opportunità di acquisire nuovi clienti, di generare nuovo fatturato (che diversamente non sarebbe stato generato) e, rispendendo quanto incassato presso i fornitori iscritti alla rete, di abbattere sistematicamente parte dei propri costi di gestione, risparmiando preziosa liquidità e migliorando in tal modo i propri flussi di cassa. La funzione più importante del circuito è pertanto quella di aiutare le nostre aziende a recuperare, mantenere e/o acquisire preziose quote di mercato. Tibex.net non va a sostituirsi al loro attuale mercato ma va a sommarsi ad esso, offrendo loro l’opportunità di contribuire alla ripresa economica, ottimizzando la loro capacità produttiva e loro appetibilità. Ma è sulle dinamiche di economia territoriale che si avvertono i risultati più importanti anche nel medio-lungo periodo. Le aziende appartenenti al circuito riscoprono una dinamica di rete locale aggredita fortemente negli ultimi anni da una forma fagocitante di globalizzazione economica. Una rete di imprese e lavoratori capace di sostenersi reciprocamente, di innovare e rinnovarsi, di creare nuove sinergie e coesione economica e sociale. Un Circuito in cui gli obiettivi individuali finiscono sistematicamente per collimare con quelli del gruppo e viceversa. La ricchezza prodotta nel Circuito dagli scambi generati tra i suoi associati resta nei confini regionali in cui il circuito si sviluppa.

Ma chi può aderire a Tibex.net e con quali modalità ?
Attualmente possono aderire al Circuito le imprese e i professionisti operanti nella regione Lazio e, attraverso il sistema B2E, i loro dipendenti e collaboratori. Nel caso di imprese e professionisti, per aderire è necessario richiedere un appuntamento attraverso l’apposito form sul nostro sito Web (www.tibex.net). Dopo una prevalutazione, l’impresa viene contattata da uno dei nostri consulenti. A questo punto, una volta ottenuti tutti i dettagli sulle regole e sul funzionamento del circuito e valutate le proprie opportunità di acquisto e vendita all’interno della rete, l’azienda sottoscrive una richiesta di adesione al Circuito. La prevalutazione viene effettuata al fine di inquadrare preliminarmente che tipo di prospettive di acquisto e di vendita potrebbe avere l’azienda richiedente. Per far sì che il Circuito si sviluppi armonicamente e secondo una crescita organica, non consentiamo l’ingresso di un’impresa qualora non possa avere un vantaggio reale dall’adesione, evitando pertanto di saturare determinati settori o di favorire l’ingresso di imprese operanti in settori per cui non ci sia ancora sufficiente richiesta.

 
Quali categorie merceologiche aderiscono a Tibex.net ?
In realtà non vi è una categoria particolare. Il Circuito ha bisogno di tutto e di tutti ed ognuno può essere rappresentato e trovare il proprio spazio di mercato. Il Circuito è uno spaccato verticale del mercato tradizionale. Si va dal singolo professionista alle società di servizi, dal siderurgico all’ho.re.ca. Vengono ricostruite tutte le filiere produttive e commerciali. Più si sale verso l’ultimo tassello della filiera più i soggetti a valle troveranno benefici dall’appartenenza al circuito perché troveranno costi da abbattere e conseguentemente maggiore fatturato da realizzare.

 
Ma la società che gestisce il Circuito come si sostiene economicamente ?
Ogni azienda o professionista cui è consentito di entrare nel circuito paga una quota di adesione annuale che è proporzionale al volume di affari dell’azienda o del professionista. E’ una tariffa flat che non prevede il pagamento di nessuna provvigione per gli scambi effettuati e per il fatturato aggiuntivo che si va a generare. Questa quota sostiene il costo della piattaforma tecnologica della quale l’azienda o il professionista vengono dotati e su cui avvengono gli scambi. Inoltre l’azienda aderente viene dotata di un “ufficio commerciale aggiuntivo” che farà promozione commerciale dei suoi prodotti e servizi verso tutte le altre aziende del circuito. I nostri broker infatti hanno quotidianamente il compito di far scambiare tra loro le aziende appartenenti al circuito. Se un’azienda è in debito verso il circuito (perché ha acquistato) verrà stimolata a vendere i propri prodotti e servizi. Se è a credito verso il circuito (perché ha venduto) verrà stimolata a comprare sul circuito in modo da abbattere i propri costi aziendali. Un nostro ufficio marketing interno provvede a promuovere la visibilità del Circuito su diversi canali on line ed off line; anche e soprattutto attraverso l’organizzazione di eventi territoriali che vedono le aziende del circuito protagoniste assolute. Organizziamo dei veri e propri eventi di matching in cui le aziende del circuito sono chiamate a presentarsi e a tessere nuove relazioni commerciali. Anche questo rientra nella quota di adesione. Nessun costo aggiunto o nascosto. Ecco perché la fase di pre-analisi dell’azienda è per noi di cruciale importanza. Un’azienda o un professionista sono chiamati ad entrare nel Circuito solo se ve ne è realmente bisogno o solo se vi sono concrete prospettive che possano generare fatturato, permettendogli al contempo di tagliare i costi. Consentire l’ingresso ad un’azienda o ad un professionista che poi non opera, genererebbe solo un iscritto insoddisfatto.
 
Ci sono particolari punti critici di un Circuito di Credito Commerciale ?
Non esistono veri e propri punti critici nel sistema che non siano riscontrabili in misura spesso superiore anche nel mercato tradizionale. Gli unici elementi peculiari di criticità sono in realtà legati solo ed esclusivamente alla nostra capacità da un lato e a quelle dell’azienda dall’altro di mantenere l’equilibrio. Tibex.net è un sistema a somma zero in cui per ogni credito c’è un debito, il nostro compito pertanto è quello di prevenire posizioni di debito e credito strutturali. Le imprese a loro volta devono programmare le proprie vendite in funzione dei propri acquisti al fine di mantenere in equilibrio il proprio saldo e passare più volte possibile per lo zero del loro conto. Ogniqualvolta il saldo di un’impresa passa per lo zero il suo rapporto di dare e avere con il circuito raggiunge l’equilibrio, poiché ha dato agli altri esattamente quanto dagli altri ha ricevuto, rinsaldando in questo modo il patto di reciprocità che vige tra gli aderenti.

 
Mi sembra un ottimo modo per fare rete e resistere alla crisi.
La dinamica di rete è connaturata a Tibex.net ed è un modello di rete in cui la collaborazione fra i suoi nodi è alla base del sistema stesso. Il risultato economico dell’insieme è massimizzato solo quando ogni componente del gruppo fa ciò che è meglio per sé e per il gruppo. Questo ne fa sicuramente uno strumento per resistere alla crisi ma in realtà non rappresenta uno strumento per sconfiggerla. Semmai un modo per guardare oltre. Un nuovo modello aziendale di collaborazione che possa diventare sistemico e non contingente. Che possa ridare il valore reale ai propri beni e servizi. Ricostruendo una coscienza economica del noi che riesca a ripensare il ruolo delle economie locali.
 
Articolo redatto da Francesco Cacchiarelli commercialista il 03-02-2016