L’accesso al credito è ormai da anni una criticità per aziende e famiglie a livello dell’intera Unione europea.
La crisi di liquidità, infatti, nonostante i pesanti interventi della Banca Centrale Europea (BCE) - quali il Quantitative Easing (QE) avviato a marzo 2011 o il Targeted Longer-Term Refinancing Operations (TLTRO) del 29 luglio 2014, attraverso il quale il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso di condurre per un periodo di due anni (rinnovato il 28 aprile 2016), con cadenza trimestrale, una serie di operazioni mirate di rifinanziamento con tasso di interesse fisso di 10 punti base sopra quello di riferimento con scadenza a 4 anni - finalizzati ad una immissione di liquidità nel sistema, ha fortemente inciso sui finanziamenti bancari in Italia (da agosto 2014 si è registrata una diminuzione in valore assoluto pari a 13,2 miliardi di euro verso le imprese).
Più in generale, dall’inizio della crisi il sistema economico italiano ha subito una contrazione nell’erogazione del credito del 9,2%; percentuale corrispondente ad una riduzione dei prestiti pari a quasi 91 miliardi di euro.

Già da alcuni anni gli organi istituzionali comunitari stanno studiando approfonditamente il fenomeno del credit crusca e il 14 novembre 2013 è stata pubblicata un’indagine condotta congiuntamente dalla Commissione europea e dalla BCE dal titolo “Report on the Access to Finance of Small and Medium-sized Enterprises”. Dal documento è emerso che circa il 34% delle PMI oggetto dell’indagine non ha potuto ottenere l’importo completo dei finanziamenti richiesti, soprattutto a causa delle condizioni contrattuali imposte dagli istituti bancari, in particolare tassi di interesse in costante aumento e richiesta proibitiva di garanzie.
Il dato è fortemente significativo se si considera che una rilevante maggioranza delle aziende europee accede al credito attraverso il canale bancario. Si è quindi creato un “collo di bottiglia” sempre più stretto che le aziende - specialmente quelle in fase di start-up - non sempre sono in grado di attraversare.
Dai dati del Report on the Access to Finance poc’anzi citato, comunque, il periodo peggiore sembra essere alle spalle, dato il (lento) miglioramento delle condizioni di credito bancario. La speranza, ad oggi, è che la slavina della crisi finanziaria stia arrivando a vale, ma per le nostre aziende non è ancora il momento di smettere di correre.
 
“Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro. E se tu riguarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te” - Friedrich Wilhelm Nietzsche
 
Articolo redatto dal Dott. Riccardo Cerulli - 25/05/2017