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Prosegue anche per il 2024 il periodo di sperimentazione della precompilata Iva, elaborata grazie ai dati acquisiti con le fatture elettroniche, con le comunicazioni delle operazioni transfrontaliere e con i dati dei corrispettivi telematici. Lo stabilisce un provvedimento - pdf firmato oggi dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

Sperimentazione anche per quest’anno - Lo scopo dell’estensione al 2024 è di consolidare e arricchire i dati precompilati della platea dei contribuenti, imprese e professionisti, già individuata e che riguarda circa 2,4 milioni di soggetti Iva. Inoltre, recependo anche le richieste provenienti dalle associazioni di categoria, il provvedimento amplia la gamma dei servizi web a favore degli operatori economici e dei loro intermediari.

Si ampliano i servizi - A partire dalle operazioni effettuate dal 1° gennaio 2024 vengono previsti nuovi servizi per i titolari di partita Iva. In particolare, i destinatari dei documenti Iva precompilati e i loro intermediari potranno scaricare in forma massiva mediante un sistema di cooperazione applicativa su rete internet le bozze dei registri Iva mensili; i prospetti riepilogativi su base mensile e trimestrale; le bozze delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche; la bozza della dichiarazione Iva annuale.

Roma, 19 gennaio 2024

Comunicato stampa del 19 gennaio 2024

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Secondo le stime preliminari, nel mese di gennaio 2024 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +0,6% del mese precedente).

L’accelerazione su base tendenziale dell’inflazione è dovuta all’aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,7% a +4,3%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +7,0% a +7,5%) e alla diminuzione della flessione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da -41,6% a -21,4%); per contro, si attenua l’aumento dei prezzi dei Servizi relativi all’abitazione (da +4,2% a +2,9%) e dei Beni durevoli (da +1,5% a +0,8%).

Nel mese di gennaio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, decelera da +3,1% a +2,8% e quella al netto dei soli beni energetici da +3,4% a +3,1%.

La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni rallenta la sua discesa (da -1,5% a -0,8%), mentre quella dei servizi decelera, pur rimanendo positiva (da +3,4% a +2,9%), determinando una diminuzione del differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni (+3,7 punti percentuali, dai +4,9 di dicembre).

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano lievemente su base tendenziale da +5,3% a +5,4%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano (da +4,4% di dicembre a +3,6%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, alla crescita dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,1%), dei Beni alimentari lavorati (+1,0%), dei Servizi relativi all’abitazione (+0,4%), dei Beni energetici non regolamentati e degli Altri beni (+0,3% entrambi); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dal lieve calo dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (-0,1%).

L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,3% per l’indice generale e a +0,9% per la componente di fondo.

In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,1% su base mensile, a causa dell’avvio dei saldi invernali dell’abbigliamento e calzature di cui l’indice NIC non tiene conto, e aumenta dello 0,9% su base annua (in aumento dal +0,5% di dicembre).

 

Il commento
A gennaio, secondo le stime preliminari, l’inflazione evidenzia un lieve rimbalzo, salendo allo 0,8% dallo 0,6% di dicembre 2023. La moderata accelerazione del ritmo di crescita dei prezzi riflette l’andamento dei prezzi dei Beni energetici regolamentati, la cui flessione su base tendenziale risulta, a gennaio, attenuata a causa dell’effetto statistico dovuto allo sfavorevole confronto con gennaio 2023. Un contributo alla risalita dell’inflazione si deve inoltre al permanere di tensioni sui prezzi dei beni alimentari non lavorati, i cui effetti si manifestano anche sulla accelerazione del cosiddetto “carrello della spesa” (+5,4%). Infine, l’inflazione di fondo si attesta a gennaio al +2,8% (da +3,1% del mese precedente).

 

Clicca qui per scaricare un fac simile gratuito di lettera per richiesta di adeguamento del canone di affitto.


COMUNICATO STAMPA DATA DI PUBBLICAZIONE: 01 FEBBRAIO 2024

 

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Nel panorama della riforma fiscale italiana, la Legge 9 agosto 2023, n. 111, conosciuta come "Delega al Governo per la riforma fiscale", ha introdotto una rivoluzione nel modo in cui vengono affrontati i controlli fiscali nel paese. Al centro di questa trasformazione si trova il Regime di Adempimento Collaborativo, un innovativo approccio che mira a promuovere la collaborazione preventiva tra contribuenti e autorità fiscali.

1. Legge 111/2023: Una svolta significativa
La Legge n. 111/2023 rappresenta il fondamento del nuovo Regime di Adempimento Collaborativo. Questo strumento segna una svolta significativa nei tradizionali meccanismi di controllo fiscale, aprendo la strada a un approccio più collaborativo e trasparente.

2. Soggetti interessati:
Il Regime è riservato a contribuenti con un considerevole volume di affari o ricavi. La soglia di accesso varia nel tempo, con importi iniziali non inferiori a 750 milioni di euro a partire dal 2024. Questa restrizione dimensionale riflette la volontà di coinvolgere attivamente i grandi contribuenti nell'adozione di pratiche fiscali collaborative.

- A decorrere dal 2024 non inferiore a 750 milioni di euro;
- A decorrere dal 2026 non inferiore a 500 milioni di euro;
- A decorrere dal 2028 non inferiore a 100 milioni di euro.

3. Vantaggi del regime di adempimento collaborativo: Una collaborazione preventiva
L'adesione al Regime offre vantaggi sostanziali. La collaborazione costante e preventiva tra contribuenti e autorità fiscali diventa la chiave per valutare congiuntamente le situazioni a rischio fiscale. Questo approccio non solo aumenta il livello di certezza su questioni fiscali rilevanti ma consente anche ai contribuenti di gestire proattivamente le situazioni di incertezza attraverso un dialogo anticipato, compresa la possibilità di anticipare il controllo.

4. Novità del regime: Un cambiamento culturale e professionale
Cambiamento culturale: La riforma porta con sé un cambiamento culturale significativo, spostandosi da un approccio repressivo-punitivo a uno preventivo-collaborativo. Questo segnala una nuova era nella lotta all'evasione fiscale.
Limitazione controlli ex-post: La limitazione delle attività di controllo ex-post favorisce una valutazione concordata del reddito da dichiarare nel biennio successivo attraverso un dialogo preventivo con l'autorità fiscale.
Ruolo dei commercialisti: La riforma assegna ai commercialisti un ruolo centrale in questo nuovo contesto, sottolineando la necessità di un linguaggio comune e di una formazione continua per affrontare con successo il cambiamento.
Potenziamento del regime: Il Decreto Legislativo n. 221/2023 potenzia ulteriormente il Regime, accelerando la riduzione della soglia di accesso, aprendolo a società di gruppo e introducendo nuove forme di contraddittorio a favore dei contribuenti.


Complessivamente, il Regime di Adempimento Collaborativo rappresenta un nuovo paradigma fiscale italiano, promuovendo la collaborazione, la trasparenza reciproca e un approccio preventivo ai controlli fiscali. Questa riforma segna un passo importante verso un sistema fiscale più equo, efficiente e in linea con le esigenze dei contribuenti e dell'amministrazione fiscale.

 

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Pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate le bozze dei modelli 2024, con le relative istruzioni, da utilizzare nella prossima campagna dichiarativa.

Modelli 730 e Redditi Persone fisiche - Nelle dichiarazioni dei redditi per l’anno d’imposta 2023 trovano spazio diverse novità, tra cui la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti delle strutture ricettive del settore privato, la ridefinizione dell’ambito fiscale del lavoro sportivo, la rideterminazione della detrazione spettante al personale del comparto sicurezza e difesa, la modifica del limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. I modelli recepiscono inoltre le novità relative alla disciplina di tassazione delle “cripto-attività”, quelle riguardanti il regime forfetario e il nuovo regime della tassa piatta incrementale (cd. flat tax incrementale).

Modelli Imprese, Enti e Società - I modelli e le istruzioni sono stati aggiornati per accogliere le modifiche in materia di Imposta sul reddito delle società. Nei modelli Redditi, in particolare, sono stati gestiti il recupero dell’imposta sostitutiva su utili e riserve di utile, l’imposta sul valore delle cripto-attività e gli aggiornamenti previsti dalla disciplina del Superbonus. Per quanto concerne il modello Redditi società di capitali, sono state apportate le modifiche relative all’imposta straordinaria applicata al margine degli interessi delle banche e relative alla nuova disciplina delle plusvalenze realizzate dalle società sportive professionistiche.

Certificazione Unica - Tra le novità più importanti che hanno interessato la Cu si evidenziano la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori dipendenti del settore turistico, la riorganizzazione del lavoro sportivo dilettantistico e professionistico, l’innalzamento a 3mila euro dei fringe benefit erogati a favore dei lavoratori dipendenti con figli a carico, l’indicazione del trattamento integrativo speciale erogato ai lavoratori del settore turistico, ricettivo e termale e la rideterminazione della riduzione Irpef spettante al comparto sicurezza e difesa.

Modello Iva - Il modello è stato aggiornato per accogliere le novità normative del 2023. Rimodulati i righi dei quadri VE e VF, mentre nel quadro VO viene introdotta la possibilità per le imprese oleoturistiche di revocare l’opzione per la determinazione della detrazione Iva e del reddito nei modi ordinari.

Irap e 770 - Nel modello Irap viene gestita la non imponibilità ai fini Irap dei compensi erogati ai collaboratori coordinati e continuativi nell’area del dilettantismo in ambito sportivo inferiori all’importo annuo di 85mila euro. Aggiornato anche il 770: tra le novità la sezione relativa all’affrancamento delle quote da Oicr, la nota per l’emergenza alluvionale nei Quadri ST e SV e la nuova colonna per la gestione del credito da Trattamento integrativo speciale nel Quadro SX.

Roma, 22 dicembre 2023

Comunicato stampa Agenzia delle Entrate

 

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Il nuovo rapporto banca/impresa 

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Circolare Assicurazione obbligatoria contro le  calamità naturali

Oggetto: Nuovo obbligo assicurativo per le imprese contro le calamità naturali

Gentile Cliente,
con la presente circolare intendiamo informarla dell'introduzione, con la Legge di Bilancio 2024, dell'obbligo per tutte le imprese iscritte al Registro delle Imprese di stipulare un'assicurazione contro i danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali.
Riferimento Legge 30 dicembre 2023, n. 213, art. 1 c. da 101 a 111 in vigore dall’01/01/2024.

Cosa prevede la nuova norma:
Obbligo di stipula: Entro il 31 dicembre 2024, tutte le imprese dovranno sottoscrivere una polizza assicurativa a copertura dei danni alle immobilizzazioni materiali (terreni, fabbricati e macchinari) causati da eventi calamitosi e catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.
Sanzioni: La mancata ottemperanza all'obbligo comporta l'applicazione di sanzioni.
L'inadempimento a questo obbligo potrà avere ripercussioni sulla concessione di contributi o agevolazioni finanziarie da parte dello Stato, anche in occasione di eventi calamitosi


Perché è importante questa nuova norma:
L'obbligo di assicurazione contro le calamità naturali rappresenta un importante strumento di tutela per le imprese, che si trovano sempre più esposte ai rischi derivanti da eventi climatici estremi. La stipula di una polizza adeguata consente di:

-Proteggere il patrimonio aziendale: in caso di evento calamitoso, l'assicurazione può coprire i costi di riparazione o ricostruzione dei beni danneggiati, garantendo la continuità dell'attività aziendale.
-Mitigare l'impatto economico: i danni causati da calamità naturali possono avere un impatto significativo sulla liquidità e redditività delle imprese. L'assicurazione può fornire un sostegno finanziario importante per fronteggiare le spese di ripristino.
-Migliorare l'accesso al credito: le banche e gli istituti di credito possono richiedere la sottoscrizione di una polizza assicurativa come condizione per l'erogazione di finanziamenti.

Cosa fare:
Entro il 31 dicembre 2024, contatta un broker o una compagnia assicurativa per richiedere un preventivo per una polizza contro le calamità naturali.
Conserva la copia della polizza e la documentazione relativa al pagamento del premio.

Cordiali saluti.

 

 

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A partire dal primo gennaio 2024, il Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (PMI), regolamentato dalla Legge 662/96, ha visto l'entrata in vigore di importanti modifiche. Queste modifiche mirano a ridefinire i criteri di valutazione e analisi, incoraggiando un approccio più dinamico, integrato e proattivo.
Ecco un breve riassunto delle principali novità:

1. Importo massimo garantito:
Fissato a 5 milioni di euro per ciascuna impresa. Questa cifra rappresenta il massimo garantito dal Fondo, offrendo alle imprese una maggiore sicurezza finanziaria.

2. Percentuali di copertura:
80% per operazioni di investimento e per alcune categorie specifiche. Questo livello di copertura rimane elevato per sostenere gli investimenti strategici.
60% per operazioni di liquidità destinate a PMI classificate nelle fasce 3 e 4, secondo il modello di valutazione.
55% per operazioni di liquidità rivolte a PMI in fasce 1 e 2 del modello di valutazione.
50% per operazioni di capitale di rischio, riflettendo una copertura parziale per investimenti più rischiosi.
80% per microimprese e operazioni di importo ridotto, garantendo un sostegno significativo alle realtà più piccole.

3. Copertura per le Imprese Mid-Cap:
30% di copertura per operazioni di liquidità per le imprese mid-cap (250-499 dipendenti).
40% di copertura per operazioni di investimento per le mid-cap, riconoscendo l'importanza di sostenere anche realtà di dimensioni maggiori.

4. Commissioni per le Imprese Mid-Cap:
Viene introdotta una commissione una tantum dell'1,25% dell'importo garantito per le imprese mid-cap. Questa commissione contribuisce ai costi associati alla gestione delle garanzie.

5. Microimprese:
La garanzia rimane gratuita per le microimprese che richiedono operazioni di microcredito e importi ridotti. Questa misura sostiene attivamente le realtà più piccole e in fase di avvio.

6. Esclusione della fascia 5:
Imprese classificate nella fascia 5 del modello di valutazione sono escluse dalla garanzia, evidenziando una selezione mirata delle imprese ammissibili.

7. Enti del Terzo Settore:
Gli Enti del Terzo Settore possono accedere alla copertura del fondo, ma solo se sono iscritti al Repertorio Economico Amministrativo (REA) e al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Questo assicura una maggiore trasparenza e compliance.

 

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