La manovra 2024 (Legge 30 dicembre 2023, n. 213) ha introdotto nuove regole più stringenti per le compensazioni.
-Divieto assoluto di compensazione: I contribuenti con ruoli esattoriali per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione di importo complessivamente superiore a 100.000 euro non potranno più utilizzare l'istituto della compensazione tramite il modello F24 (Legge 212/2000).
-Inclusione dei crediti agevolativi: Il divieto di compensazione sembra estendersi anche ai crediti fiscali derivanti da disposizioni agevolative, come i bonus edilizi.
-Esclusione in presenza di rateazioni: Anche i contribuenti con rateazioni in corso, se non hanno completato il pagamento del debito o non hanno ottenuto un provvedimento di sospensione - allo stato attuale - sono esclusi dalla compensazione: " .. a seguito della completa rimozione delle violazioni contestate ..".
-Presentazione esclusivamente telematica dell'F24: Ogni F24 contenente compensazioni dovrà essere presentato esclusivamente tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.
-Dal 01 luglio 2024 stop poi all’home banking per versamenti di F24 con crediti Inps e Inail in compensazione che potranno essere effettuati solo mediante i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.
-Modifiche normative: Le modifiche sono state introdotte tramite il comma 94 dell'articolo 1 della Legge n. 213 del 30 dicembre 2023, che ha modificato l'articolo 37 del decreto-legge n. 223 del 4 luglio 2006.
Riferimenti normativi:
Legge 30 dicembre 2023, n. 213 articolo 1
Comma 94. All'articolo 37 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, sono apportate le seguenti modificazioni:
lettera b) dopo il comma 49-quater è inserito il seguente: « 49-quinquies. In deroga all'articolo 8, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212, per i contribuenti che abbiano iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione per importi complessivamente superiori a euro 100.000, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione, è esclusa la facoltà di avvalersi della compensazione di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. La previsione di cui al periodo precedente cessa di applicarsi a seguito della completa rimozione delle violazioni contestate. Si applicano le disposizioni dei commi 49-ter e 49-quater ai meri fini della verifica delle condizioni di cui al presente comma ».
DECRETO-LEGGE 4 luglio 2006, n. 223 Art. 37 Disposizioni in tema di accertamento, semplificazione e altre misure di carattere finanziario
((49-quinquies. In deroga all'articolo 8, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212, per i contribuenti che abbiano iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione per importi complessivamente superiori a euro 100.000, per i quali i termini di pagamento siano scaduti e siano ancora dovuti pagamenti o non siano in essere provvedimenti di sospensione, è esclusa la facoltà di avvalersi della compensazione di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241. La previsione di cui al periodo precedente cessa di applicarsi a seguito della completa rimozione delle violazioni contestate. Si applicano le disposizioni dei commi 49-ter e 49-quater ai meri fini della verifica delle condizioni di cui al presente comma)).
LEGGE 27 luglio 2000, n. 212 Art. 8 Tutela dell'integrità patrimoniale
Comma 1. L'obbligazione tributaria può essere estinta anche per compensazione.
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A partire dal primo gennaio 2024, il Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (PMI), regolamentato dalla Legge 662/96, ha visto l'entrata in vigore di importanti modifiche. Queste modifiche mirano a ridefinire i criteri di valutazione e analisi, incoraggiando un approccio più dinamico, integrato e proattivo.
Ecco un breve riassunto delle principali novità:
1. Importo massimo garantito:
Fissato a 5 milioni di euro per ciascuna impresa. Questa cifra rappresenta il massimo garantito dal Fondo, offrendo alle imprese una maggiore sicurezza finanziaria.
2. Percentuali di copertura:
80% per operazioni di investimento e per alcune categorie specifiche. Questo livello di copertura rimane elevato per sostenere gli investimenti strategici.
60% per operazioni di liquidità destinate a PMI classificate nelle fasce 3 e 4, secondo il modello di valutazione.
55% per operazioni di liquidità rivolte a PMI in fasce 1 e 2 del modello di valutazione.
50% per operazioni di capitale di rischio, riflettendo una copertura parziale per investimenti più rischiosi.
80% per microimprese e operazioni di importo ridotto, garantendo un sostegno significativo alle realtà più piccole.
3. Copertura per le Imprese Mid-Cap:
30% di copertura per operazioni di liquidità per le imprese mid-cap (250-499 dipendenti).
40% di copertura per operazioni di investimento per le mid-cap, riconoscendo l'importanza di sostenere anche realtà di dimensioni maggiori.
4. Commissioni per le Imprese Mid-Cap:
Viene introdotta una commissione una tantum dell'1,25% dell'importo garantito per le imprese mid-cap. Questa commissione contribuisce ai costi associati alla gestione delle garanzie.
5. Microimprese:
La garanzia rimane gratuita per le microimprese che richiedono operazioni di microcredito e importi ridotti. Questa misura sostiene attivamente le realtà più piccole e in fase di avvio.
6. Esclusione della fascia 5:
Imprese classificate nella fascia 5 del modello di valutazione sono escluse dalla garanzia, evidenziando una selezione mirata delle imprese ammissibili.
7. Enti del Terzo Settore:
Gli Enti del Terzo Settore possono accedere alla copertura del fondo, ma solo se sono iscritti al Repertorio Economico Amministrativo (REA) e al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Questo assicura una maggiore trasparenza e compliance.
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Buongiorno a tutti coloro che vogliono svelare i segreti del mondo degli affari senza dover indossare giacca e cravatta!
Se il linguaggio aziendale vi sembra un enigma indecifrabile, siete nel posto giusto. In questa guida pratica, faremo insieme un viaggio nel mondo degli "Assetti Aziendali", cercando di rendere chiare e accessibili le strategie dietro il funzionamento delle imprese.
Esploriamo il terreno con semplicità
Immaginate di essere in un bosco di affari, dove ogni impresa è un albero con radici e rami. Gli "Assetti Aziendali" sono come una mappa che vi aiuterà a orientarvi e a comprendere meglio il terreno, senza dover diventare esperti di navigazione aziendale.
Il linguaggio dei maghi degli affari: Adeguati assetti aziendali
-Capire chi fa cosa (mappa dell'organizzazione): Iniziamo con una mappa chiara che mostra chi è chi e cosa fa. Niente termini complicati, solo una guida semplice.
-Il diario dei soldi (registro finanziario): Tenere traccia dei soldi può sembrare difficile, ma immaginate un diario che semplifica tutto. Vedrete come ogni movimento di denaro ha senso!
-Regole chiare per tutti (procedure operative): Le regole possono spaventare, ma in questo caso sono come le istruzioni per un gioco. Basta seguirle e tutto andrà bene.
-Prevedere il futuro (previsioni a breve termine): Come una previsione del tempo, solo che si tratta del futuro dell'azienda. Nessuna sfera di cristallo necessaria!
-Pianificare i soldi con saggezza (pianificazione finanziaria): Un piano finanziario è come una guida per decidere come usare i soldi in modo intelligente. Niente trucchi, solo decisioni sagge.
Il custode del bosco: Monitoraggio continuo
Ma il nostro viaggio non finisce qui! Come custodi del bosco, dobbiamo essere sempre vigili. Il "Monitoraggio Continuo" è il nostro alleato magico che ci permette di tenere sotto controllo il bosco degli affari.
Il Maestro del bosco: Il controllo di gestione
Il controllo di gestione è come il maestro che tiene d'occhio ogni parte del bosco aziendale. Con il controllo di gestione, è possibile misurare le performance, identificare le aree di miglioramento e assicurarsi che ogni albero stia contribuendo al successo complessivo del bosco. È come avere una mappa in tempo reale che mostra dove c'è bisogno di attenzione e dove tutto sta prosperando.
La ricetta della sostenibilità: Ingredienti per un futuro solido
Come in una ricetta magica, la sostenibilità è l'ingrediente segreto per un futuro prospero. Gli "Adeguati Assetti Aziendali" ci insegnano a miscelare la trasparenza finanziaria, la responsabilità sociale e l'innovazione ambientale. Questa ricetta crea un impasto resistente e saporito, garantendo che l'azienda cresca in armonia con il mondo circostante.
La contabilità attendibile: la Bussola della navigazione aziendale
Nella nostra avventura, la contabilità diventa la nostra bussola affidabile. Una contabilità in ordine e sempre aggiornata è come una mappa costellata di stelle che guida la nave aziendale attraverso le acque finanziarie. Ogni transazione è un punto di riferimento, garantendo che l'azienda si muova nella direzione giusta.
L'arte dell'equilibrio
Ora, parliamo dell'importanza dell'equilibrio aziendale. Immaginate l'azienda come una bilancia gigante. Gli "Assetti Aziendali" aiutano a mantenere un perfetto equilibrio tra entrate e uscite, investimenti e profitti. Prevedere gli squilibri è come anticipare una tempesta nel bosco e prendere le misure necessarie per proteggere gli alberi.
Una guida alla portata di tutti
Abbiamo appena gettato le basi di una guida semplice agli "Assetti Aziendali". Il nostro obiettivo è rendere gli affari chiari e accessibili a chiunque, affinché tutti possano sentirsi sicuri nel navigare questo bosco senza dover diventare maghi degli affari. Continuate a seguirci per ulteriori capitoli di questa avventura aziendale!
Francesco Cacchiarelli, economista di impresa, iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989, iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999
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La Strategia Oceano Blu: Innovazione e differenziazione per il successo aziendale
In un anno consumati altri 77 km2, il 10% in più del 2021 Città troppo calde e impermeabili, sempre meno aree agricole e servizi ecosistemici Aree a pericolosità idraulica media: nel 2022 ricoperti più di 900 ettari di suolo
Non solo cambiamenti climatici: a rendere il suolo cittadino ancora più caldo, soprattutto nei periodi estivi, contribuisce in gran parte anche il consumo di suolo che, nel 2022, accelera arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km2, oltre il 10% in più rispetto al 2021. Le città diventano sempre più calde: nei principali centri urbani italiani, la temperatura cresce all’aumentare della densità delle coperture artificiali, raggiungendo nei giorni più caldi valori compresi tra 43 e 46 °C nelle aree più sature e seguendo andamenti diversi a seconda delle caratteristiche del territorio circostante. In media, la differenza di temperatura del suolo nelle aree urbane di pianura rispetto al resto del territorio è di 4°C d’estate con massime di 6°C a Firenze e di oltre 8°C a Milano.
Ma il consumo di suolo incide anche sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico, oltre 900 - in un solo anno - gli ettari di territorio nazionale reso impermeabile nelle aree a pericolosità idraulica media, e provoca la costante diminuzione della disponibilità di aree agricole eliminando in 12 mesi altri 4.500 ettari, il 63% del consumo di suolo nazionale.
Questi i costi nascosti ad oggi dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici ricalcolati in base ai nuovi dati: 9 miliardi di euro ogni anno a causa della perdita di suolo rilevata tra il 2006 e il 2022.
Il Rapporto “Il consumo di suolo in Italia 2023”, pubblicato dall’ISPRA con cadenza annuale dal 2014, per la sua decima edizione diventa un prodotto SNPA. Pubblica le nuove stime sul suolo consumato per tutti i comuni italiani, ottenute grazie alla nuova cartografia che aggiorna e rivede l’intera serie storica sulla base delle nuove immagini satellitari ad alta risoluzione. Ad accompagnare il Rapporto anche il primo Atlante del consumo di suolo che riunisce le nuove mappe dettagliate del fenomeno a livello nazionale e locale. Il consumo di suolo continua a trasformare il territorio nazionale. Al 2022 la copertura artificiale si estende per oltre 21.500 km2, il 7,14% del suolo italiano (7,25% al netto di fiumi e laghi). I cambiamenti dell’ultimo anno si concentrano in alcune aree del Paese: nella pianura Padana, nella parte lombarda e veneta e lungo la direttrice della via Emilia, tutta la costa adriatica, in particolare in alcuni tratti del litorale romagnolo, marchigiano e pugliese.
La perdita di suolo e di tutti i servizi ecosistemici che fornisce, compresa la capacità di assorbire l’acqua, non conosce battute d’arresto: il 13% del consumo di suolo totale (circa 900 ettari) ricade nelle aree a pericolosità idraulica media, dove il 9,3% di territorio è ormai impermeabilizzato, un valore sensibilmente superiore alla media nazionale (con un aumento medio percentuale dello 0,33%). Considerando il consumo di suolo totale dell'ultimo anno, più del 35% (oltre 2.500 ettari) si trova poi in aree a pericolosità sismica alta o molta alta. Infine, il 7,5% (quasi 530 ettari) è nelle aree a pericolosità da frana. Tra i comuni virtuosi spiccano, tra i comuni grandi con più di 50 mila abitanti, Ercolano in Campania (solo 0,2 ettari consumati in più nel 2022), tra i comuni medi, Montale in Toscana (0 ettari in più) e San Martino Siccomario in Lombardia tra i comuni con meno di 10.000 abitanti (0,2 ettari in meno). Tra i capoluoghi delle città metropolitane risparmiano suolo Genova, Reggio Calabria e Firenze.
La logistica e la grande distribuzione organizzata, che rientrano tra le principali cause di consumo di suolo in Italia, nell’anno appena trascorso toccano il massimo dal 2006, con un picco di crescita superiore ai 506 ettari. Negli ultimi sedici anni il fenomeno si è concentrato nel Nord-Est del Paese, con oltre 1.670 ettari (il 5,8% del totale del consumo di suolo dell’area), seguito dal Nord-Ovest con 1.540 ettari (6.1%) e il Centro (940 ettari; 4,7%). Le grandi infrastrutture rappresentano l’8,4% del consumo totale, mentre gli edifici realizzati negli ultimi 12 mesi su suoli che nel 2021 erano agricoli o naturali sfiorano i 1.000 ettari, il 14% delle nuove superfici artificiali. 948 ettari (il 13,4%) in più per piazzali, parcheggi e altre aree pavimentate, mentre le aree estrattive consumano 385 ettari di suolo in un anno, pari al 5,4% del totale.
Per l’installazione a terra di impianti fotovoltaici si sono resi necessari quasi 500 ettari di terreno, 243 dei quali rientrano nella classificazione europea di consumo di suolo.
Genova, 25 ottobre 2023
UFFICIO STAMPA ISPRA
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L'azienda moderna è sempre più consapevole dell'importanza di avere a bordo un consulente aziendale che non sia solo un esperto nei numeri, ma che porti avanti un approccio etico e responsabile. In questo articolo esploreremo come un consulente di eccellenza, che pone l'etica al centro della sua pratica, può apportare un valore significativo al tuo business.
Personalizzazione e attenzione individuale
Comunicazione: "Apprezziamo la vostra unicità come azienda. Il nostro approccio mira a comprenderla a fondo, garantendo che ogni consiglio e soluzione siano adattati alle vostre specifiche esigenze."
Un consulente etico comprende che ogni azienda è unica e merita un trattamento personalizzato. Questo significa andare oltre i modelli standard e lavorare in modo collaborativo per sviluppare soluzioni su misura che rispecchino la visione e i valori dell'azienda.
Orientamento alla risoluzione
Comunicazione: "Non siamo solo consulenti, siamo risolutori di problemi. Analizziamo attentamente le sfide che l'azienda potrebbe affrontare e lavoriamo con voi per trovare soluzioni efficaci."
Un consulente etico non si limita a fornire consigli teorici, ma si impegna attivamente nella risoluzione dei problemi. Identifica le sfide, sviluppa strategie pratiche e supporta l'azienda nell'implementazione delle soluzioni, garantendo un impatto tangibile.
Focus sul cliente
Comunicazione: "Siamo qui per voi. Il nostro focus principale è soddisfare le vostre esigenze e superare le aspettative. Riconosciamo che ogni cliente è un partner unico e trattiamo la vostra azienda con la massima attenzione."
Un consulente etico mette al centro il cliente, lavorando in stretta collaborazione per comprendere le sue esigenze e obiettivi. Questo approccio orientato al cliente si traduce in una partnership solida e duratura, basata sulla fiducia reciproca.
Approccio etico e sociale
Comunicazione: "Non solo ci occupiamo dei numeri, ma adottiamo un approccio etico e responsabile."
Un consulente etico non guarda solo ai risultati finanziari, ma considera anche l'impatto sociale ed etico delle decisioni aziendali. Questo approccio contribuisce a costruire una reputazione aziendale solida e sostenibile nel tempo.
Discrezione: Un consulente etico opera con discrezione, rispettando la riservatezza delle informazioni aziendali e mantenendo la confidenzialità nei confronti dei clienti. Questo comportamento garantisce la sicurezza e la fiducia nell'ambiente di lavoro, permettendo una collaborazione aperta e trasparente.
Deontologia: Un consulente etico aderisce a principi morali e standard professionali elevati, garantendo l'integrità e l'onestà in ogni aspetto del suo lavoro. Rispetta i codici etici e le normative del settore, assicurando una pratica professionale responsabile e conforme ai più alti standard etici.
Vantaggi Pratici per il Tuo Business
Riduzione dei costi
Investire in un consulente etico può ridurre i costi a lungo termine associati a potenziali controversie legali e sanzioni. Un'approfondita comprensione delle normative etiche e una pratica aziendale in linea con esse possono evitare perdite finanziarie legate a multe e risarcimenti.
Decisioni informate
Un consulente etico fornisce informazioni trasparenti e complete, consentendoti di prendere decisioni informate. Questo evita decisioni basate su dati distorti o incomplete, riducendo il rischio di investimenti errati.
Riduzione dei rischi
L'attenzione etica nella consulenza contribuisce a ridurre i rischi operativi, legali e reputazionali. Un approccio responsabile protegge l'azienda da azioni legali, danni all'immagine e perdita di clientela.
Evitare perdite
La gestione etica riduce il rischio di perdita di clienti e partner commerciali. Un'immagine aziendale positiva, sostenuta da pratiche etiche, può fungere da catalizzatore per il successo a lungo termine.
Miglioramento della reputazione aziendale
Un consulente etico può aiutare a costruire e mantenere una reputazione aziendale positiva, attrarre clienti eticamente orientati e migliorare il rapporto con le parti interessate.
Il plus etico nella consulenza aziendale non è solo una scelta morale, ma anche una decisione strategica che può portare a vantaggi tangibili. Scegliere un consulente che metta l'etica al centro della sua pratica è investire nel successo a lungo termine del tuo business.
Se desideri un consulente etico e focalizzato sulla tua azienda con un approccio personalizzato, contatta Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Insieme possiamo sviluppare strategie sostenibili per il successo del tuo business.
Questo mio quindicimilacinquecentonovantaseisimo articolo del sito TusciaFisco rappresenta un contributo significativo alla libera e gratuita informazione destinata alle PMI. Questo articolo, incentrato su un consulente aziendale etico e specializzato, offre agli imprenditori una risorsa preziosa per comprendere l'importanza di un approccio responsabile e personalizzato alla consulenza.
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Francesco Cacchiarelli economista d'impresa dal 1989
Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989
Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999
A dicembre 2023 si stima un aumento sia del clima di fiducia dei consumatori (l’indice cresce da 103,6 a 106,7) sia dell’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese che sale da 103,5 a 107,2.
Si segnala un diffuso miglioramento delle opinioni dei consumatori soprattutto sulla situazione economica generale e sulla situazione futura. L’evoluzione positiva è evidenziata dai quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti del clima di fiducia: il clima economico e quello futuro registrano gli incrementi più consistenti (il primo passa da 111,0 a 118,6 e il secondo da 109,3 a 113,5); il clima corrente aumenta da 99,8 a 102,2 e il clima personale sale da 101,2 a 102,8.
Con riferimento alle imprese, si segnala un miglioramento della fiducia, seppur con intensità diverse, in tutti i comparti ad eccezione della manifattura. Più in dettaglio, nei servizi di mercato si registra un marcato aumento con l’indice che passa da 96,7 a 106,4; nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio l’incremento è più contenuto (l’indice cresce, rispettivamente, da 161,3 a 162,9 e da 107,5 a 107,8). Infine si stima un peggioramento della fiducia nella manifattura (l’indice diminuisce da 96,6 a 95,4).
Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura giudizi sugli ordini e sulle scorte di prodotti finiti sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso si abbinano ad attese di produzione in deciso peggioramento. Nelle costruzioni si stima un miglioramento di tutte le componenti.
Nei servizi di mercato si evidenzia un deciso miglioramento dei giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari; anche le attese sugli ordini aumentano ma l’incremento del saldo è meno consistente rispetto ai giudizi. Con riferimento al commercio al dettaglio, si stima una dinamica estremamente positiva per i giudizi sulle vendite, mentre le relative attese sono in diminuzione; tale evoluzione è determinata dalla grande distribuzione, mentre nella distribuzione tradizionale opinioni negative sulle vendite si uniscono ad un aumento delle relative attese. Quanto alle scorte di prodotti finiti, sono giudicate in decumulo.
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Il commento
A dicembre, il clima di fiducia delle imprese torna ad aumentare dopo quattro mesi consecutivi di riduzione e raggiunge il livello più elevato dallo scorso luglio. L’aumento dell’indice è determinato dal comparto dei servizi e da quello delle costruzioni.
L’indice di fiducia dei consumatori aumenta per il secondo mese consecutivo e si riporta, anch’esso, sul livello di luglio 2023. Si segnala un generale miglioramento di tutte le variabili che compongono l’indicatore ad eccezione dei giudizi sull’opportunità di risparmiare nella fase attuale, che rimangono sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso.
Comunicato stampa Istat 22 dicembre 2023
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Budget di tesoreria e rendiconto finanziario
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Aumento del fatturato: il ruolo vitale di margine e incasso
La salute finanziaria di un'azienda è fondamentale per il suo successo a lungo termine. Due strumenti cruciali per valutare e gestire questa salute finanziaria sono il budget di tesoreria e il rendiconto finanziario.
Budget di tesoreria: Proiezione del futuro finanziario
Il budget di tesoreria è uno strumento proattivo che si concentra sulla previsione dei flussi di cassa futuri di un'azienda. In altre parole, è una stima sistematica dei soldi che si prevede entreranno e usciranno dall'azienda in un periodo specifico, che può essere settimanale, mensile, trimestrale o annuale.
Punti chiave del budget di tesoreria:
-Proiezione futura: Lavora su dati previsionali, fornendo una visione anticipata del flusso di cassa.
-Strumento predittivo: Aiuta a valutare la sostenibilità finanziaria e a prendere decisioni informate.
-Considera tutte le variabili: Include entrate attese, spese pianificate e investimenti futuri.
Rendiconto finanziario: Fotografia del passato finanziario
Il rendiconto finanziario, d'altra parte, è uno strumento retrospettivo che analizza come l'azienda ha gestito i suoi flussi di cassa in un periodo specifico nel passato. Esso offre una panoramica dettagliata dei movimenti finanziari, identificando cause e variazioni significative.
Punti chiave del rendiconto finanziario:
-Analisi passata: Si basa su dati a consuntivo, riflettendo i flussi di cassa effettivi.
-Strumento di valutazione: Fornisce una comprensione dettagliata di come sono stati gestiti i fondi.
-Rivelatore di tendenze: Identifica le correlazioni tra investimenti, finanziamenti e situazione finanziaria.
Integrazione per una gestione finanziaria completa
Mentre il budget di tesoreria guarda al futuro, il rendiconto finanziario esamina il passato. La combinazione di entrambi fornisce una panoramica completa della gestione finanziaria aziendale.
Previsione e riflessione: Il budget anticipa situazioni future, mentre il rendiconto fornisce un'analisi critica delle decisioni passate.
Decisioni informate: L'integrazione dei due strumenti aiuta a prendere decisioni più informate sulla base di dati storici e previsionali.
Adattabilità e crescita: Una gestione finanziaria efficace richiede la capacità di adattarsi. L'uso combinato di budget e rendiconto offre un approccio flessibile e orientato alla crescita.
La differenza tra budget di tesoreria e rendiconto finanziario risiede quindi nella direzione temporale e nell'approccio. Entrambi sono fondamentali per mantenere un'azienda finanziariamente sana. Un'azienda che guarda al futuro e riflette sul passato è pronta ad affrontare sfide e a capitalizzare sulle opportunità che si presentano.
Articolo redatto da Francesco Cacchiarelli economista d'impresa dal 1989
Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989
Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999
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Nel complesso e competitivo ambiente aziendale di oggi, l'adozione di prospettive esterne attraverso consulenze aziendali può rappresentare una risorsa strategica e distintiva. I consulenti aziendali esterni portano con sé un bagaglio unico di esperienze, competenze, approcci innovativi, una vasta rete di relazioni e un impegno costante nella formazione che possono dare un contributo significativo al progresso e alla crescita delle aziende. Esaminiamo come la consulenza aziendale esterna può offrire un valore distintivo e prezioso, integrando anche la dimensione delle relazioni e della formazione.
1. Visione obiettiva e nuove prospettive:
I consulenti aziendali esterni apportano una visione obiettiva e fresca alle sfide organizzative. Essendo esterni alla cultura aziendale, sono in grado di identificare inefficienze, opportunità di miglioramento e soluzioni innovative senza essere influenzati da dinamiche interne.
2. Competenze specializzate:
Con consulenti esperti e specializzati nelle loro aree di competenza, le aziende beneficiano di un accesso immediato a conoscenze e abilità avanzate. Questo può essere particolarmente prezioso per affrontare sfide specifiche che richiedono competenze specializzate non disponibili internamente.
3. Flessibilità e adattabilità:
I consulenti aziendali sono in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle esigenze aziendali. La loro flessibilità consente loro di fornire soluzioni su misura, rispondendo in modo efficace e tempestivo alle mutevoli esigenze aziendali.
4. Risorse estese e rete di relazioni:
Con una rete di relazioni consolidata, i consulenti aziendali offrono un accesso immediato a best practice, tendenze di settore e connessioni strategiche. Questo non solo amplia il pool di risorse a disposizione dell'azienda ma offre anche la possibilità di collaborazioni strategiche.
5. Innovazione continua:
La consulenza esterna porta con sé una cultura di innovazione continua, alimentata anche dalla partecipazione costante a corsi di formazione e aggiornamenti di settore. I consulenti, costantemente esposti a diverse realtà aziendali, sono in grado di introdurre nuove idee, strategie e metodologie che possono stimolare l'innovazione interna.
6. Gestione di progetti chiave:
I consulenti aziendali possono assumersi la responsabilità di gestire progetti chiave, consentendo ai membri interni dell'organizzazione di concentrarsi sulle attività quotidiane. Questo assicura che i progetti strategici siano guidati da esperti con un approccio fresco.
7. Soluzioni personalizzate:
Grazie alla loro esperienza diversificata, i consulenti aziendali sono in grado di sviluppare soluzioni personalizzate che tengano conto delle specifiche esigenze e obiettivi dell'azienda. Questo approccio su misura può portare a risultati più mirati ed efficaci.
8. Agilità e reattività:
I consulenti aziendali esterni sono in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e alle esigenze aziendali. La loro agilità consente loro di fornire soluzioni su misura, rispondendo in modo efficace e tempestivo alle mutevoli esigenze aziendali.
Investire in consulenze aziendali esterne non è solo un'aggiunta al team, ma un passo verso la crescita, l'efficienza, la leadership nel mercato e lo sviluppo continuo delle risorse umane. L'integrazione di una vasta rete di relazioni e di un impegno costante nella formazione amplifica ulteriormente l'impatto distintivo di questa prospettiva esterna, offrendo alle aziende un vantaggio competitivo duraturo.
Francesco Cacchiarelli economista di impresa
Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989
Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999
Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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