Nel tumulto della corsa all'innovazione tecnologica, molte aziende si trovano a perseguire strumenti di ultima generazione senza porre la giusta attenzione sui processi aziendali sottostanti. È come guidare una macchina di Formula 1 in un campo da motocross; possedere un veicolo tecnologico e avanzato non sarà sufficiente se il terreno circostante è sconnesso e non ottimale.
1. Prestazioni della macchina come strumenti avanzati:
La macchina di Formula 1 è l'emblema degli strumenti tecnologici avanzati che le aziende adottano per rimanere competitive. Tuttavia, possedere questi strumenti non garantisce successo se i processi aziendali non sono all'altezza.
2. Terreno sconnesso come complessità operativa:
Il campo da motocross, con i suoi terreni irregolari, riflette la complessità operativa dell'ambiente aziendale, pieno di sfide imprevedibili e cambiamenti repentini.
3. Inutilità dei vantaggi tecnologici su terreno sconnesso:
Anche la più avanzata macchina di Formula 1 è limitata se il terreno non è adatto. In azienda, gli strumenti avanzati possono diventare svantaggi se i processi non sono ben adattati alla complessità operativa.
4. Necessità di adattamento e agilità:
Guidare su terreno sconnesso richiede adattamento costante e agilità. Nel contesto aziendale, la capacità di adattarsi ai cambiamenti rapidi è fondamentale per sfruttare al meglio gli strumenti avanzati.
5. Equilibrio tra velocità e controllo:
Trovare un equilibrio tra velocità e controllo è cruciale su terreni difficili. In azienda, bilanciare efficienza e controllo operativo è essenziale per massimizzare i vantaggi degli strumenti avanzati.
6. Considerazione del contesto operativo:
Prima di guidare una macchina di Formula 1 in un campo da motocross, è essenziale considerare il contesto operativo. Allo stesso modo, implementare strumenti avanzati richiede la valutazione e l'adattamento dei processi aziendali al contesto operativo.
L'Eccezionalità sta nei dettagli dei processi:
Un'auto di lusso o un sofisticato sistema di Intelligenza Artificiale sono efficaci solo se integrati senza soluzione di continuità nei processi aziendali.
Processi ottimizzati come base solida:
I processi aziendali ben progettati e ottimizzati sono la base solida su cui poggiano gli strumenti avanzati. Un processo ottimizzato amplifica la potenza degli strumenti, consentendo loro di raggiungere il pieno potenziale.
Sfida comune: L'equilibrio delicato tra strumenti e processi:
Trovare l'equilibrio tra l'adozione di strumenti all'avanguardia e l'ottimizzazione costante dei processi è una sfida comune. Investire tempo nella riflessione e nell'ottimizzazione è fondamentale.
Il Ciclo continuo di riflessione e miglioramento:
Un approccio vincente coinvolge un ciclo continuo di riflessione e miglioramento. Le aziende devono costantemente valutare i propri processi, identificare aree di ottimizzazione e adattare gli strumenti per massimizzare il valore.
Il successo derivante dagli strumenti avanzati si manifesta pienamente quando integrati sinergicamente con processi aziendali ottimizzati. Guardare oltre la superficie degli strumenti e investire nella riflessione e nell'ottimizzazione dei processi è la strada da percorrere. Solo allora le aziende possono godere appieno dei benefici che gli strumenti avanzati possono offrire, trasformando la complessità tecnologica in un motore agile di successo aziendale.
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I dati sono il "tribunale delle idee". Entrare nell'arena degli affari è come destreggiarsi in un mare di emozioni, intuizioni ed entusiasmo. Tuttavia, in questo oceano tumultuoso, la sensazione può rivelarsi un compagno traditore, guidando l'imprenditore verso scogli pericolosi. La realtà finanziaria, con i suoi numeri solidi e inconfutabili, si presenta come il faro che dissipa le illusioni e guida l'imprenditore verso decisioni sagge e informate.
1. L'influenza degli elementi emotivi:
La sensazione è intrinsecamente legata agli elementi emotivi. L'entusiasmo può far brillare ogni prospettiva, mentre il pessimismo può gettare un'ombra su opportunità reali. La realtà finanziaria, d'altra parte, agisce come un filtro obiettivo, separando le emozioni dall'analisi razionale.
2. Ottimismo e pessimismo del momento:
L'ottimismo e il pessimismo sono come onde che possono alterare la percezione della realtà. Mentre è naturale essere influenzati dal contesto e dalle circostanze, la sensazione spesso amplifica questi sentimenti. La realtà finanziaria rimane costante, offrendo una base solida indipendentemente dal clima emotivo del momento.
3. L'entusiasmo:
L'entusiasmo è una forza motrice fondamentale per l'imprenditore. Tuttavia, quando diventa l'unico motore decisionale, può portare a investimenti impulsivi e strategie non validate dalla realtà finanziaria. La realtà finanziaria agisce come un freno razionale, richiedendo un'analisi approfondita prima di agire.
4. Decisioni cruciali e sensazione:
Le decisioni cruciali, come investimenti significativi o cambiamenti strategici, richiedono una valutazione attenta e ponderata. Basare le decisioni unicamente sulle sensazioni può trasformare queste scelte in rischiosi azzardi. La realtà finanziaria offre un quadro chiaro delle implicazioni e delle prospettive a lungo termine.
5. La realtà come anello di congiunzione:
La realtà finanziaria svolge il ruolo di un anello di congiunzione cruciale tra la visione e l'azione. Mentre la visione guida l'orizzonte aziendale, è la realtà finanziaria che traduce questa visione in passi concreti. Senza questa connessione, l'azienda rischia di vagare senza una direzione definita.
6. I Numeri: testimoni immutabili:
I numeri sono testimoni immutabili della salute finanziaria. Raccontano la verità senza filtri, esponendo i successi e le sfide. In un mondo d'affari dove la percezione può essere distorta, i numeri offrono una bussola affidabile, guidando l'imprenditore attraverso le tempeste e le acque calme.
La sensazione può essere un faro fugace, ma è la realtà finanziaria che offre una guida costante. Un imprenditore saggio è colui che, mentre apprezza l'entusiasmo e le intuizioni, fa affidamento sui numeri per navigare in modo sicuro verso il successo sostenibile. La verità finanziaria è la bussola che illumina la strada nel vasto oceano degli affari.
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Perché a volte gli imprenditori sottovalutano i segnali delle crisi aziendali
Nel terzo trimestre 2023, l’input di lavoro – misurato dalle ore lavorate – e il PIL aumentano in termini congiunturali e tendenziali, pur mostrando il secondo una dinamica più debole. L’input di lavoro è aumentato dello 0,4% rispetto al secondo trimestre 2023 e il PIL dello 0,1%; l’aumento rispetto al terzo trimestre 2022 si attesta all’1,8% e allo 0,1% rispettivamente.
Leggi tutto: IL MERCATO DEL LAVORO - III TRIMESTRE 2023
A novembre 2023 segnali eterogenei provengono dal clima di opinione degli operatori economici: fra i consumatori si stima un aumento del clima di fiducia (l’indice passa da 101,6 a 103,6) mentre l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese diminuisce da 103,9 a 103,4.
Si segnala un diffuso miglioramento delle opinioni dei consumatori sia sulla situazione personale sia su quella economica generale. L’evoluzione positiva è sintetizzata dai quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima personale e quello corrente registrano gli incrementi più consistenti (il primo passa da 98,6 a 101,2 e il secondo da 97,4 a 99,8); il clima futuro aumenta da 107,7 a 109,3 e il clima economico sale da 110,5 a 111,0.
Con riferimento alle imprese, segnali contrastanti provengono dai quattro comparti economici indagati: nei servizi e nelle costruzioni si stima una decisa riduzione dell’indice di fiducia (da 98,0 a 96,4 e da 163,8 a 161,3, rispettivamente); nella manifattura e, soprattutto, nel commercio la fiducia è in miglioramento (l’indice sale, nell’ordine, da 96,1 a 96,6 e da 106,1 a 107,4).
Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura peggiorano leggermente i giudizi sugli ordini mentre crescono le attese sulla produzione e le scorte sono giudicate in lieve decumulo. Nelle costruzioni si stima un deterioramento di tutte le componenti.
Nei servizi di mercato si evidenziano dinamiche negative per tutte le componenti dell’indice di fiducia. Con riferimento al commercio al dettaglio, i giudizi sulle vendite sono in peggioramento e le scorte di magazzino mostrano un lieve accumulo; le attese sulle vendite, invece, aumentano marcatamente, specie per la grande distribuzione.
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Il commento
A novembre, il clima di fiducia delle imprese cala per il quarto mese consecutivo raggiungendo il livello più basso da aprile 2021. La riduzione dell’indicatore è determinata dal peggioramento della fiducia nei servizi di mercato e nelle costruzioni.
L’indice di fiducia dei consumatori, dopo quattro mesi consecutivi di calo, torna ad aumentare pur mantenendosi al di sotto del livello medio registrato nel periodo gennaio – ottobre 2023. Si segnala un generale miglioramento di tutte le nove variabili che compongono l’indicatore ad eccezione delle aspettative sulla disoccupazione, che sono in lieve peggioramento.
Comunicato stampa ISTAT DATA DI PUBBLICAZIONE: 29 NOVEMBRE 2023
Procedura di valutazione del modello di business
Individuazione del modello di business:
Verificare la presenza di un modello di business aziendale chiaramente definito.
Esaminare la chiarezza e la comprensione della Vision e Mission aziendali.
Formalizzazione del modello di business:
Valutare se il modello di business è stato strutturato e formalizzato.
Verificare l'uso di strumenti come il Business Model Canvas o simili per la sua creazione.
Comunicazione e condivisione:
Esaminare se il modello di business è adeguatamente comunicato e condiviso all'interno dell'organizzazione.
Valutare la consapevolezza e la comprensione dei dipendenti rispetto al modello di business.
Analisi SWOT:
Esaminare se, durante la costruzione del modello di business, l'azienda ha effettuato un'analisi SWOT.
Valutare se minacce e opportunità esterne, nonché punti di forza e debolezza interni, sono stati enfatizzati.
Sistema di obiettivi:
Valutare se l'impresa ha formalizzato un sistema di obiettivi.
Esaminare la chiarezza degli obiettivi e la loro coerenza con il modello di business.
Piano strategico:
Esaminare se l'azienda ha formalizzato un piano strategico coerente con gli obiettivi definiti.
Valutare la chiarezza e l'efficacia del piano strategico nella guida delle attività aziendali.
Modalità di valutazione:
Utilizzare interviste con il management per ottenere informazioni dettagliate.
Analizzare documenti ufficiali come il Business Model Canvas, il piano strategico, e altri report aziendali.
Coinvolgere dipendenti chiave per valutare la consapevolezza interna del modello di business.
Risultati attesi:
Identificazione di eventuali lacune o incoerenze nel modello di business.
Consapevolezza della comprensione del modello di business tra i membri dell'organizzazione.
Suggerimenti per migliorare la comunicazione e la condivisione del modello di business.
Identificazione di punti di forza e debolezza attraverso l'analisi SWOT.
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Leggi tutto: Valutazione del modello di business procedura
A ottobre 2023 si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento di 1,7% su base annua, da +5,3% nel mese precedente (la stima preliminare era +1,8%).
La consistente decelerazione del tasso di inflazione si deve prevalentemente al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi degli energetici, sia non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) sia regolamentati (da -27,9% a -31,7%) e, in misura minore, di quelli degli alimentari non lavorati (da +7,7% a +4,9%) e lavorati (da +8,9% a +7,3%). Tali effetti risultano solo in parte compensati dall’accelerazione dei prezzi dei servizi relativi all’abitazione (da +3,7% a +4,0%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +3,8% a +4,0%).
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta anch’essa (da +4,6% a +4,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a +4,2%).
Si arresta la crescita su base annua dei prezzi dei beni (nulla la variazione tendenziale da +6,0%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +4,1%), riportando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni su valori ampiamente positivi (+4,1 punti percentuali, dai -1,9 di settembre).
Rallentano ulteriormente in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +8,1% a +6,1%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,6% a +5,6%).
La diminuzione congiunturale dell’indice generale si deve principalmente ai prezzi degli energetici non regolamentati (-1,9%), dei servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (-0,9%) e dei servizi relativi ai trasporti (-0,6%); tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi degli energetici regolamentati (+13,8%) e dei servizi relativi all’abitazione (+0,4%).
L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,7% per l’indice generale e a +5,1% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e di 1,8% su base annua (in netta decelerazione da +5,6% di settembre); la stima preliminare era +1,9%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una diminuzione di 0,1% su base mensile e un aumento di 1,7% su base annua.
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Il commento
A ottobre l’inflazione evidenzia un netto calo, scendendo a +1,7%, dato che non si registrava da luglio 2021 (+1,9%). La drastica discesa del tasso di inflazione si deve in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici, in decisa decelerazione tendenziale a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con ottobre 2022, quando si registrarono forti aumenti dei prezzi del comparto.
Un contributo al ridimensionamento dell’inflazione si deve inoltre alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari, il cui tasso tendenziale scende al +6,3%, esercitando un freno alla crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+6,1%). Infine, più contenuta è la flessione dell’inflazione di fondo, che a ottobre si attesta al +4,2% (dal +4,6% di settembre).
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 NOVEMBRE 2023
A settembre 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale rimanga invariato rispetto ad agosto. Nella media del terzo trimestre il livello della produzione aumenta dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali per i beni strumentali (+1,5%), l’energia (+1,1%) e i beni intermedi (+0,8%); viceversa, si osserva una flessione per i beni di consumo (-2,2%).
Al netto degli effetti di calendario, a settembre 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,0% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di settembre 2023). Si registrano incrementi tendenziali solo per i beni strumentali (+2,6%); calano, invece, l’energia (-0,4%), i beni intermedi (-2,6%) e in misura più marcata i beni di consumo (-6,5%).
Tra i settori di attività economica la fabbricazione di mezzi di trasporto presenta un’ampia crescita tendenziale (+11,2%), seguono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,3%) e la fabbricazione di prodotti chimici (+0,9%). Le flessioni maggiori si registrano nell’industria del legno, della carta e della stampa (-11,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,9%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-4,0%).
Il commento
A settembre il valore dell’indice destagionalizzato della produzione industriale rimane immutato rispetto a quello di agosto mentre il terzo trimestre dell’anno registra un lieve aumento congiunturale.
La dinamica congiunturale mensile è positiva per quasi tutti i settori di attività economica, con l’eccezione dei beni di consumo.
In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, l’indice complessivo è in diminuzione a settembre, come pure quelli relativi ai principali raggruppamenti di industrie, salvo i beni strumentali.
COMUNICATO STAMPA 10 NOVEMBRE 2023
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A settembre 2023 si stima una riduzione congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le esportazioni (-4,5%) che le importazioni (-3,1%). La flessione su base mensile dell’export è più ampia per i mercati extra-Ue (-6,7%) rispetto all’area Ue (-2,4%).
Nel terzo trimestre 2023, rispetto al precedente, l’export registra un lieve aumento (+0,3%), l’import una flessione del 2,9%.
A settembre 2023, l’export si riduce su base annua del 6,6% in termini monetari (era +2,2% ad agosto) e dell’8,7% in volume. La riduzione dell’export in valore riguarda sia i mercati Ue (-6,3%) sia quelli extra-Ue (-6,9%). L’import segna una flessione tendenziale del 20,5% in valore, molto più ampia per l’area extra Ue (-32,4%) rispetto a quella Ue (-8,3%); in volume, mostra un calo più contenuto (-5,7%).
Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla riduzione tendenziale dell’export si segnalano: metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-19,4%), sostanze e prodotti chimici (-13,7%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-13,3%), articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili (-14,4%), articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-8,4%). Crescono su base annua le esportazioni di autoveicoli (+20,3%) e macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) (+5,4%).
Su base annua, i paesi che forniscono i maggiori contributi alla flessione dell’export sono: Stati Uniti (-11,9%), Germania (-7,8%), Francia (-5,4%) e Regno Unito (-11,4%).
Nei primi nove mesi del 2023, l’export registra una crescita tendenziale dell’1,0%, cui contribuiscono in particolare le maggiori vendite di macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,5%), autoveicoli (+23,5%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+6,5%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+7,7%) e articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (+5,1%).
La stima del saldo commerciale a settembre 2023 è pari a +2.346 milioni di euro (era -6.693 milioni a settembre 2022). Il deficit energetico (-5.182 milioni) è più che dimezzato rispetto a un anno prima (-12.390 milioni), mentre l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 5.697 milioni di settembre 2022 a 7.528 milioni di settembre 2023.
Nel mese di settembre 2023 i prezzi all’importazione aumentano dello 0,7% su base mensile e diminuiscono del 12,1% su base annua (da -12,7% di agosto).
Si comunica che i dati del 2022 del commercio con l’estero sono stati resi definitivi. L’entità delle revisioni è riportata nell’apposita sezione del comunicato. La banca dati on line www.coeweb.istat.it è stata aggiornata per quanto riguarda i dati grezzi, le serie destagionalizzate e i numeri indice
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Il commento
La riduzione congiunturale dell’export a settembre, più intensa per l’area extra-Ue, è condizionata dalle vendite occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), rilevate ad agosto; al netto di queste, la flessione si riduce a -2,2%. Nella media del terzo trimestre 2023, la dinamica congiunturale è lievemente positiva.
Su base annua, l’export flette sia in valore sia in volume; la flessione investe entrambi i mercati, Ue ed extra-Ue e, in diversa misura, coinvolge tutti i settori, a eccezione di autoveicoli e macchinari. L’import conferma la tendenza negativa in atto da marzo 2023.
Nei primi nove mesi dell’anno, il saldo commerciale è positivo per 20,2 miliardi (era -34,0 miliardi nello stesso periodo del 2022).
I prezzi all’import tornano a crescere su base mensile, dopo quasi un anno di riduzioni, e segnano una lieve attenuazione della flessione tendenziale; a contribuire è soprattutto la ripresa dei prezzi dei prodotti energetici.
COMUNICATO STAMPA
DATA DI PUBBLICAZIONE: 16 NOVEMBRE 2023