Il Bollettino economico n. 1/2017 della Banca Centrale Europea titola un suo approfondimento "La maggiore diffusione della crescita economica nell'area dell'euro" ponendo l'accento su un recupero economico più generalizzato e consolidato, in termini sia di paesi che di settore.
Dal 2013, infatti, si registra una crescita omogenea sul mercato dell'area euro.
Tale omogeneità - secondo il punto di vista degli analisti della BCE - è senza dubbio il valore aggiunto di quest'ultima fase di crescita. Infatti, all'indomani della crisi globale esplosa alla fine del 2007, ci furono altri momenti di ripresa economica, in particolare nel biennio 2009/2010. In questa fase, però, si registrò una forte dispersione della crescita fra settori dovuta alla frenata del comparto industriale, fortemente penalizzato dalla crisi del commercio mondiale.
Stessa dispersione di crescita, anche se a livello di singolo Stato membro, si verificò nel 2011 a causa della crisi del debito sovrano.

 
La ripresa odierna - come detto più coerente sia a livello di settore che di paese - è trainata principalmente dalla domanda interna, finalmente in ripresa grazie al miglioramento del mercato del lavoro, caratterizzato anch'esso da una minore dispersione rispetto ai precedenti periodi di ripresa. In più, l'occupazione della forza lavoro europea è tornata ai livelli pre-crisi, rivitalizzata dalle politiche di riallocazione settoriale.
In sintesi, i trend positivi della domanda su più livelli settoriali conduce necessariamente ad una migliore domanda aggregata, la quale si autoalimenta grazie ai legami INPUT/OUTPUT fra i differenti settori. In questo modo si rafforzano le relazioni commerciali tra i paesi dell'area euro, dando adito a speranze di una ripresa più solida e duratura.
 
Articolo redatto dal Dott. Riccardo Cerulli - 20/03/2017