Testata Giornalistica On Line di Informazione Giuridico - Economica

 

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Fonte: Unioncamere, aggiornato al 27/4/2012
 
La vendita di prodotti editoriali ha subito negli anni una graduale trasformazione che ha visto affiancarsi, alla tradizionale vendita in libreria, altre forme di offerta prevalentemente on line o fuori dai locali commerciali, caratterizzate dalla fornitura periodica di un certo quantitativo minimo di libri o dalla vendita di volumi di aggiornamento di opere enciclopediche. Si tratta di operazioni commerciali che prevedono un rapporto di durata tra l'impresa e il consumatore e nelle quali quest'ultimo viene invogliato all'acquisto o attraverso riduzioni di prezzo o attraverso la consegna di volumi in omaggio.
Nei contratti utilizzati per regolamentare tali rapporti commerciali non sempre le condizioni di vendita sono descritte in maniera chiara e trasparente e ciò reca un danno sia ai consumatori, che spesso vengono a scoprire i dettagli degli obblighi contrattuali solo dopo la firma del contratto, sia alle imprese, che risentono negativamente della cattiva pubblicità che proviene dai consumatori insoddisfatti. Da qui prende spunto la scelta della Camera di Commercio di Bologna di rendere disponibile a imprese e consumatori uno strumento di regolamentazione dei loro rapporti che, in un'ottica di equità e trasparenza, descrive in maniera dettagliata il servizio offerto, la durata, gli obblighi contrattuali delle parti e le condizioni che consentono - sia al consumatore, attraverso l'esercizio del diritto di recesso, sia all'impresa, attraverso l'esercizio della facoltà di risolvere il contratto - lo scioglimento del rapporto contrattuale. Per la predisposizione dei contratti l'ente camerale si è avvalso della collaborazione di un'apposita Commissione costituita da esperti e giuristi e sono state sentite le associazioni dei consumatori e del settore dell'editoria più rappresentative a livello locale, tra cui ADUSBEF, ACU, ADOC, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori e Associazione Italiana Editori.

VIES istanza iscrizione: puoi scaricare il fac simile gratuito in formato word editabile cliccando qui

 

Attenzione dall'anno 2015 non bisogna più presentare l'istanza cartacea proposta ma sono ora possibili due diverse modi a seconda che il contribuente lo comunichi al momento dell'inizio attività o se sia un soggetto IVA già in attività.
 

Inizio attività compilazione del campo “operazioni intracomunitarie” del quadro I dei modelli:
    AA7 per i soggetti diversi dalle persone fisiche;
    AA9 per le imprese individuali e i lavoratori autonomi.

Soggetto già in attività: uilizzo dell'apposita funzione resa disponibile nei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, direttamente (se abilitati ad Entratel/Fisconline) ovvero tramite un intermediario abilitato.
Si ribadische che quindi non è più consentito richiedere l’iscrizione al VIES con la presentazione dell'istanza.
Oggi l’opzione ha effetto immediato, a partire dal momento della richiesta della partita IVA ovvero della ricezione telematica della richiesta di iscrizione al VIES.

Controllo partita IVA intracomunitaria

 

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VECCHIO TESTO DELL'ISTANZA di manifestazione di volontà ad effettuare operazioni intracomunitarie per chi è già in attività.

Spett.le Agenzia delle Entrate
Ufficio di ________________
Il/La sottoscritto/a  ____________________________,  nato/a a _____________, il ___________, residente a ___________________, Via ____________________________, n. ____, C.F._________________________, titolare / legale rappresentante della ditta individuale / società ________________________________________________________________, con sede in __________________________________, Via __________________, n. ____ , C.F. e n. di iscrizione al Registro Imprese di P. IVA ________________________________________,
DICHIARA
di voler porre in essere operazioni intracomunitarie di cui al titolo II capo II del decreto legge 30 agosto 1993 n. 331, per i seguenti presunti importi:
€ __________________________ (acquisto di beni)
€ __________________________ (cessione di beni)
La presente manifestazione di volontà è effettuata sulla base degli obblighi previsti dal provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate Prot. n. 2010/188376 del 29 dicembre 2010.
A tal fine si segnala che la dichiarazione di inizio attività è stata presentata anteriormente/posteriormente alla data del 31 maggio 2010.
 
Luogo e data          

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Fonte: Unioncamere, aggiornato al 2/5/2012
 
La Camera di Commercio di Milano, attiva da circa quindici anni nell’ambito delle funzioni di regolazione del mercato previste per legge, ha agito e agisce per venire incontro alle esigenze delle imprese e dei consumatori con tutti gli strumenti a sua disposizione.
Esistono, in altre parole, diversi modi per esercitare queste funzioni: si va dal controllo delle clausole inique, inserite nelle condizioni generali di contratti, alla costituzione di commissioni conciliative e arbitrali per facilitare la risoluzione delle controversie; dalla costituzione di parte civile in caso di delitti contro l’economia alla repressione della concorrenza sleale.
In materia di immobili da costruire, gli strumenti giuridici di seguito presentati rientrano a pieno titolo nelle stesse finalità.
Il contratto-tipo è un formulario contrattuale elaborato in collaborazione con associazioni di categoria, associazioni che tutelano i consumatori e ordini professionali. Chiunque può esaminare questo schema generale e adattarlo alle proprie esigenze, sapendo che le clausole che vi troverà inserite sono state create per venire incontro alle esigenze di tutti. Esse vogliono rappresentare un punto d’equilibrio tra gli interessi contrapposti, andando così a costituire quella regolamentazione chiara ed equa che è la migliore garanzia contro l’insorgere delle controversie giudiziarie, spesso lunghe e costose.
Ma anche il Codice di condotta s’inquadra nella stessa logica. È stato elaborato dai rappresentanti del mondo imprenditoriale e associazionistico che hanno collaborato anche al contratto-tipo: ABI, ALCAB, Adiconsum Milano, ANIA Milano, ANIA Roma, ASCOTECO, Assocond, Assoedilizia, Assimpredil ANCE, Confcooperative, Confconsumatori Lombardia, Consiglio Nazionale Geometri, Consiglio Nazionale Notariato, Consiglio Notarile di Milano, CORCAB Lombardia, Federconsumatori Lombardia, FIMAA Milano, Istituto Italiano Valutazione Immobiliare, Ordine degli Avvocati di Milano.
Nel Codice si trovano “buone pratiche” e regole di comportamento miranti a promuovere la correttezza e la trasparenza nei rapporti che s’instaurano con la clientela, ma anche con i partner e i concorrenti all’interno del comparto edile.
La Camera di Milano propone questo assortimento di proposte a tutti coloro che costruiscono e scambiano immobili, e rappresentano un settore che in Italia viene ritenuto la spina dorsale dell’economia, un settore che oggi si appresta a fronteggiare sfide economiche di impatto storico, quali l’ammodernamento delle grandi infrastrutture e la riqualificazione edilizia e ambientale dell’area metropolitana milanese, in vista dell’Expo.

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Fonte: Unioncamere, aggiornato al 2/5/2012
 
L’Italia è un mercato in cui l’e-commerce ha grandi potenzialità, ma i consumatori del nostro paese sono ancora tra i più diffidenti d’Europa e spesso gli acquisti on line sono scoraggiati da esperienze negative di parenti o amici.
Le numerose segnalazioni provenienti da consumatori e da imprese che lamentavano disservizi e, a volte, vere e proprie truffe on line hanno indotto l’Ufficio di Regolazione del Mercato della Camera di Commercio di Firenze a occuparsi della redazione di un contratto-tipo, e del relativo parere, in materia di commercio elettronico. L’obiettivo è stato quello di realizzare un prodotto che potesse guidare i consumatori verso le aziende on line più affidabili e trasparenti ed evitare loro brutte avventure.
La Camera fiorentina, quindi, ha prima dato incarico all’avv. Simone Grisenti del Foro di Firenze, con il quale aveva già collaborato nel 2004 in occasione di un seminario sull’e-commerce, per la stesura di una prima bozza del contratto-tipo. Sulla base di quest’ultima si è provveduto poi alla consultazione delle associazioni di categoria e di consumatori locali tramite incontri presieduti dall’avv. Cristina Ricciardi, dirigente camerale dell’Area Comunicazione, Legale e Regolazione del Mercato.
Le riunioni, coordinate dal dott. Duccio Monsacchi, responsabile dell’Ufficio di Regolazione del Mercato, ben dibattute e comunque fruttuose, hanno visto la partecipazione delle seguenti associazioni che con la loro esperienza e professionalità hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto, per le imprese: Assoprovider, CNA Firenze, Confartigianato Firenze e Confindustria Firenze; per le associazioni dei consumatori: ACU, Adiconsum, ADUSBEF, Assoutenti e Federconsumatori.

Esempi di relazione revisore (download in formato editabile):
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Fonte: Unioncamere, aggiornato al 2/5/2012
 
La Camera di commercio di Milano, attiva da circa quindici anni nell’ambito delle funzioni di regolazione del mercato previste per legge, ha agito ed agisce per venire incontro alle esigenze delle imprese e dei consumatori con tutti gli strumenti a sua disposizione.
Nel settore del commercio, la vendita di mobili e beni di arredamento rappresenta sicuramente un segmento assai rilevante, che in Italia viene correttamente identificato come la spina dorsale dell’economia e come tale meritevole di promozione e di attenzione da parte del Sistema Italiano delle Camere di Commercio.

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Fonte: Unioncamere, aggiornato al 23/5/2012
 
La gestione dei condomìni oggigiorno non è semplice. Oltre alle tradizionali problematiche connesse alla ricerca di accordi tra i proprietari della cosa comune, occorre tener conto di normative tecniche sempre più complesse che riguardano la manutenzione degli stabili, degli impianti di riscaldamento, degli ascensori ecc. Per di più, secondo la giurisprudenza, il condominio, nei suoi rapporti contrattuali con le imprese, va considerato alla stregua di un consumatore e gode quindi delle garanzie approntate dal Codice del consumo.

 
ESEMPIO DI RELAZIONE CON GIUDIZIO CON RILIEVI PER MANCANZA DI SUFFICIENTI ELEMENTI PROBATIVI
RELAZIONE DI REVISIONE AI SENSI DELL’ART.14 DEL DECRETO LEGISLATIVO 27 GENNAIO 2010 n. 39

 
All’Assemblea degli Azionisti della Alfa S.p.A.
1.Ho svolto la revisione legale del bilancio d’esercizio della Alfa S.p.A. al 31 dicembre ****. La responsabilità della redazione del bilancio d’esercizio in conformità alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione compete agli amministratori della Alfa S.p.A.. E’ mia la responsabilità del giudizio professionale espresso sul bilancio d’esercizio e basato sulla revisione legale.
2.Il mio esame, ad eccezione di quanto indicato al paragrafo 3, è stato condotto secondo gli statuiti principi di revisione. In conformità ai predetti principi, la revisione è stata  svolta al fine di acquisire ogni elemento necessario per accertare se il bilancio d’esercizio sia viziato da errori significativi e se risulti, nel suo complesso, attendibile. Il procedimento di revisione è stato  svolto in modo coerente con la dimensione della società e con il suo assetto organizzativo. Esso comprende l’esame, sulla base di verifiche a campione, degli elementi probativi a supporto dei saldi e delle informazioni contenuti nel bilancio, nonché la valutazione dell’adeguatezza e della correttezza dei criteri contabili utilizzati e della ragionevolezza delle stime effettuate dagli amministratori. Ritengo che il lavoro svolto fornisca una ragionevole base per l’espressione del mio giudizio professionale.
Per il giudizio relativo al bilancio dell’esercizio precedente, i cui dati sono presentati a fini comparativi, secondo quanto richiesto dalla legge, si fa riferimento alla relazione da me (o da altro revisore legale) emessa in data …… .
3.[Descrizione delle limitazioni al procedimento di revisione]
Esempio.
Non ho potuto esaminare il bilancio chiuso al 31 dicembre**** della controllata Beta S.r.l.. iscritta in bilancio al costo, per Euro …, poiché non è ancora stato predisposto, né mi sono stati forniti altri elementi per accertare l’assenza di perdite permanenti di valore e, conseguentemente, la corretta valutazione della partecipazione.
4.A mio giudizio, il bilancio d’esercizio della Alfa S.p.A., ad eccezione delle  possibili rettifiche connesse ai rilievi evidenziati nel precedente paragrafo 3, è conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazione; esso pertanto è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico della Alfa S.p.A. per l’esercizio chiuso al 31 dicembre****.
5.La responsabilità della redazione della relazione sulla gestione in conformità a quanto previsto dalle norme di legge compete agli amministratori della Alfa S.p.A.. E’ di mia competenza l’espressione del giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio, come richiesto dall’art.14, comma 2, lettera e), del decreto legislativo 27 gennaio 2010 n. 39. A tal fine, ho svolto le procedure indicate dal principio di revisione n. PR 001 emanato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e raccomandato dalla Consob. A mio giudizio, ad eccezione dei possibili effetti di quanto indicato al paragrafo 3, la relazione sulla gestione è coerente con il bilancio d’esercizio della Alfa  S.p.A. al 31 dicembre ****.

 
Luogo e data di emissione
 
FIRMA DEL REVISORE LEGALE
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