Osservatorio prezzi e consumi dicembre 2018 - Newsletter del Ministero dello Sviluppo Economico
  • Nel mese di dicembre 2018, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisca dello 0,1%rispetto al mese precedente e aumenti dell’1,1% su base annua (da +1,6% del mese precedente). Sono i Beni energetici non regolamentati, combustibili per l’abitazione e carburanti, a spiegare gran parte del rallentamento dell’inflazione a dicembre, determinato anche, ma in misura minore, dai prezzi dei Beni alimentari lavorati e dei Servizi relativi ai trasporti.
  • A dicembre 2018 il tasso d'inflazione nella media dei Paesi dell’Area Euro si attesta ad 1,6% su base annua (in decelerazione rispetto a novembre quando era al 1,9%) mentre si attesta allo zero % su base mensile (era -0,2% il mese precedente). In Italia l’indice IPCA cresce dell’1,2% su base annua (era 1,6% il mese precedente) e diminuisce del -0,1% su base mensile.
  • Il 2018 si è chiuso mettendo in evidenza cali per i prezzi all’ingrosso della carne di pollame, complice una domanda tutt’altro che vivace. Sostenuta dalla maggiore richiesta che si registra nel periodo antecedente le festività natalizie, si è invece rilevata una crescita per la carne di agnello. Tra le carni, si è inoltre arrestata la discesa dei prezzi delle carni suine, i cui valori hanno mostrato una maggiore stabilità a dicembre, pur mantenendosi ampiamente al di sotto dell’anno precedente. Nel mercato lattiero – caseario, ulteriori rialzi sono emersi per i listini all’ingrosso dei formaggi a lunga stagionatura, trainati dai nuovi aumenti per Grana Padano e Parmigiano Reggiano, in grado di più che compensare il ribasso accusato dal Pecorino Romano. Tra le materie grasse derivate dal latte, chiusura d’anno negativa per panna e burro, con quest’ultimo che evidenzia un forte calo su base annua. Prosegue intanto la crescita dei prezzi dell’olio di oliva, guidati dagli aumenti per l’olio extravergine. Per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli, i livelli di consumo non sono stati elevati nella prima parte del mese, ma hanno mostrato un miglioramento in corrispondenza del periodo natalizio. L’andamento climatico è stato caratterizzato a dicembre da un progressivo calo delle temperature su livelli medi per il periodo, con precipitazioni localizzate. I prezzi sono risultati elevati per alcune produzioni orticole quali cavolfiori, zucchine e lattughe, e stabili su livelli elevati per la frutta. Prezzi su livelli medi per gli agrumi. In particolare, le arance Tarocco hanno mostrato un discreto interesse da parte del consumatore, soprattutto per le pezzature minori, quest’anno meno presenti.
  • Quasi invariate a dicembre (+0,1%) le tariffe e i prezzi regolamentati, mentre al netto della componente energetica le tariffe pubbliche registrano un aumento congiunturale di due decimi di punto in conseguenza dei rincari dei trasporti ferroviari nazionali. In media d’anno, il 2018 si chiude con un’inflazione del 1,9%: si tratta del valore più elevato degli ultimi 5 anni.
  • Dall’analisi dei dati Istat dell’Indice NIC, i maggiori aumenti nei segmenti di consumo sono stati registrati, ancora per questo mese, per i certificati di nascita, matrimonio e morte. Seguono, nelle prime posizioni, i servizi di telecomunicazione c.d. bundle ed il gas di città e gas naturale. Nel complesso delle voci analizzate, la maggiore diminuzione è stata registrata per gli apparecchi per la telefonia mobile; seguono, tra gli altri, gli apparecchi per la ricezione, registrazione e riproduzione di immagini e suoni, gli apparecchi per la pulizia della casa ed i voli intercontinentali.
  • A dicembre 2018 il petrolio Brent presenta un calo di 6 euro al barile rispetto a novembre toccando quota 50 euro al barile, un valore inferiore del 7% rispetto a dicembre 2017; il cambio euro-dollaro in media mensile cala lievemente ad un valore di 1,138 dollari per acquistare un euro.
  • Su valori decrescenti rispetto a novembre si trova la media di dicembre della benzina cd. “industriale” (a monte di tasse ed accise): un litro costa 0,534 euro (erano 0,604 a novembre), equivalente ad un -1% su base annua, mentre il diesel per autotrazione costa 0,595euro/lt. (da 0,651) con un aumento del 9% in termini tendenziali.
  • Una tendenza analoga caratterizza i prezzi alla pompa: la benzina costa 1,540 euro/lt. segnando un -0,4% da dicembre 2017, mentre il diesel alla colonnina valendo a 1,479€/litro (era 1,547 a novembre e +4% in variazione tendenziale).
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