Marcello De Cecco, uno dei più autorevoli economisti italiani, ha offerto nel suo libro "L'economia di Lucignolo. Opportunità e vincoli dello sviluppo italiano" (Donzelli, 2000) una visione profetica sulla situazione economica italiana e il suo ruolo nel contesto europeo e mondiale. Attraverso l'uso delle metafore di Pinocchio, Lucignolo e la Fata Turchina, De Cecco esprime le sue preoccupazioni sulla fragilità strutturale dell'economia italiana e le sfide che essa deve affrontare.

Nel libro, De Cecco sottolinea la rottura del legame tra grande impresa e sistema educativo come uno dei fattori principali che hanno portato all'indebolimento dell'economia italiana. Questo legame, secondo l'autore, è essenziale per generare conoscenze tecnico-scientifiche necessarie per il progresso economico e sociale del paese. La crisi della grande impresa italiana, sia pubblica che privata, ha avuto conseguenze negative sulla scuola e sull'università, riducendo la domanda di laureati e le opportunità per lo sviluppo tecnologico e l'innovazione.

De Cecco scrive: ”Ci siamo adattati a fare sedie, scarpe e stracci eleganti, rinunciando alla chimica, all’elettronica, all’aeronautica e ora persino all’industria dell’automobile. Ora siamo vicini al punto di non ritorno. Nei prossimi anni o ci si salva o s’imbocca una spirale che conduce a una nuova divisione dell’Italia. Che farà Pinocchio? Seguirà Lucignolo, come ha mostrato di voler fare negli ultimi anni, o rinsavirà trasformandosi da ciuchino in ragazzo normale ?”

De Cecco avverte che l'Italia rischia di trovarsi marginalizzata a livello internazionale, senza punti di forza nella distribuzione globale delle conoscenze, delle potenzialità tecnologiche e dei saperi condivisi. Il destino dell'Italia, secondo l'autore, potrebbe essere quello di una schiera di asini, come Lucignolo nella storia di Pinocchio, se non si affrontano efficacemente i vincoli strutturali che pesano sul paese.

L'economista mette in evidenza il declino della produzione industriale, l'aumento del lavoro precario e la disoccupazione elevata, soprattutto tra i giovani, nel sud e tra le donne. L'illusione di trovare nel settore del turismo una soluzione generale ha portato a una diminuzione della produttività complessiva dell'economia italiana. De Cecco sostiene che occorra una politica industriale e bancaria più forte, che promuova la ricerca, favorisca la qualificazione occupazionale e stimoli gli investimenti pubblici e privati.

Tuttavia, De Cecco evidenzia che la soluzione non può arrivare solo dal governo. È necessaria anche una rinnovata collaborazione tra la grande impresa e il sistema educativo, al fine di promuovere l'innovazione tecnologica e la formazione di una forza lavoro qualificata. Il quadro complessivo dipende da una serie di fattori interconnessi, compresi gli investimenti pubblici in infrastrutture e le politiche di sviluppo sostenibile.

La metafora di Lucignolo e Pinocchio invita a riflettere sul destino dell'Italia e sulla necessità di prendere decisioni sagge per evitare un'ulteriore marginalizzazione strategica, tenendo bene a mente anche un’unica sostanziale certezza: "quella che non ci potrà essere nessuna Fata Turchina che ci sappia magicamente trasformare". 

"L'economia di Lucignolo. Opportunità e vincoli dello sviluppo italiano" di Marcello De Cecco (Doninzelli, 2000) offre una lettura critica e lucida sull'economia italiana, sottolineando l'importanza di affrontare i problemi strutturali e di promuovere una politica industriale e bancaria più forte. L'analisi di De Cecco continua a essere attuale e rilevante per comprendere il ruolo dell'economia italiana nel contesto europeo e globale.

Concludo riportando le parole di De Cecco in occasione della scalata di borsa di Telecom Italia da parte di Olivetti: “Le ragioni dei produttori sono state ignorate. Perché tutto, o quasi tutto, quel che serve a telefonia e comunicazioni si vende da noi, ma si progetta e fabbrica, e da parecchio, all’estero. Si rallegrino i nostri figli. Non progetteranno o fabbricheranno, ma potranno almeno, se hanno voce gradevole e modi urbani, trovare occupazione presso i «call-center» di quelli che vendono e gestiscono i telefoni. E’ già meglio che friggere patatine”.

Riflessioni personali: 

L'Italia si trova di fronte a una complessa situazione economica che richiede soluzioni innovative e mirate. Per uscire da questa critica situazione, a mio avviso, è fondamentale adottare una serie di misure strategiche che promuovano la collaborazione tra imprese, investimenti nella formazione di capitale umano, la ricerca scientifica e tecnologica, nonché politiche industriali e di sviluppo territoriale. Questi pilastri forniranno una solida base per una ripresa economica sostenibile e una maggiore competitività a livello globale.

La promozione delle reti di imprese e la collaborazione tra imprese: La costituzione di reti di imprese rappresenta una strada promettente per le piccole imprese italiane. Queste reti consentono lo scambio di conoscenze, tecnologie e risorse, aprendo nuove opportunità di mercato e sviluppando sinergie competitive. La collaborazione tra imprese favorisce lo sviluppo di progetti congiunti e la condivisione delle risorse, portando a una riduzione dei costi complessivi e all'aumento dell'efficienza. Attraverso la creazione di reti di imprese, l'Italia può favorire la crescita economica e migliorare la sua posizione nel contesto internazionale.

Il ruolo della formazione di capitale umano: Investire nella formazione di capitale umano è cruciale per sviluppare una forza lavoro qualificata e pronta ad affrontare le sfide tecnologiche. Programmi di istruzione e formazione mirati possono fornire alle persone le competenze necessarie per inserirsi nei settori ad alta tecnologia e promuovere l'innovazione all'interno delle imprese. Attraverso l'accesso a programmi di formazione di qualità, l'Italia può colmare il divario delle competenze, sviluppare nuovi talenti e stimolare la crescita economica sostenibile.

L'importanza della ricerca scientifica e tecnologica: La ricerca scientifica e tecnologica gioca un ruolo chiave nello sviluppo di nuove conoscenze e tecnologie. Gli investimenti in questo settore creano un ambiente favorevole all'innovazione e stimolano la collaborazione tra imprese, università e centri di ricerca. La diffusione delle scoperte scientifiche può migliorare la produttività e la competitività delle imprese, fornendo nuove opportunità di crescita. È necessario promuovere la ricerca scientifica e tecnologica attraverso finanziamenti adeguati e politiche che incoraggino la collaborazione tra il settore accademico e quello imprenditoriale.

Creare un ambiente favorevole all'imprenditorialità innovativa: Per favorire l'emergere di imprenditori innovatori, è fondamentale creare un ambiente favorevole. Politiche che incentivino la creazione di start-up ad alta tecnologia, agevolazioni fiscali per le imprese che investono in ricerca e sviluppo e la semplificazione delle procedure burocratiche per l'avvio di nuove imprese sono essenziali. Inoltre, promuovere la cultura dell'innovazione e dell'imprenditorialità fin dalle fasi iniziali dell'istruzione può incoraggiare la creatività e lo spirito imprenditoriale tra i giovani. Attraverso l'incubazione di start-up e l'accesso a risorse e servizi di supporto, l'Italia può favorire la crescita di nuove imprese innovative e stimolare l'innovazione su larga scala.

L'importanza delle politiche industriali e di sviluppo territoriale: Le politiche industriali e di sviluppo territoriale svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere l'innovazione e la competitività delle imprese italiane. Queste politiche dovrebbero concentrarsi sull'identificazione e lo sviluppo dei settori in cui l'Italia ha un vantaggio competitivo, fornendo sostegno finanziario, fiscale e normativo alle imprese operanti in tali settori. Inoltre, è importante promuovere la diversificazione economica a livello territoriale, favorendo lo sviluppo di cluster industriali e l'integrazione tra imprese, università e centri di ricerca presenti sul territorio. Attraverso politiche mirate, l'Italia può favorire la creazione di un ambiente imprenditoriale dinamico e stimolare la crescita economica su scala nazionale.

Corollario: Per uscire dalla critica situazione economica, l'Italia deve adottare una strategia integrata che comprenda la promozione delle reti di imprese, l'investimento nella formazione di capitale umano, il sostegno alla ricerca scientifica e tecnologica, la creazione di un ambiente favorevole all'imprenditorialità innovativa e l'implementazione di politiche industriali e di sviluppo territoriale. Queste misure forniranno le basi per una ripresa economica sostenibile e contribuiranno a posizionare l'Italia come un attore chiave nell'economia globale. La collaborazione tra il settore pubblico e privato, insieme all'impegno individuale delle imprese e degli imprenditori italiani, sarà fondamentale per il successo di queste iniziative. Solo attraverso una visione a lungo termine e un impegno costante, l'Italia potrà superare le sfide attuali e raggiungere una crescita economica stabile e duratura.

Alle mie figlie Sara e Gaia.

Articolo redatto da Francesco Cacchiarelli commercialista ed economista d'impresa in Sutri.

 

 

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