Roma, 28 dicembre 2023 – Il Consiglio nazionale dei commercialisti ha tradotto il documento “Small Business Sustainability Checklist”, realizzato dall’IFAC (International Federation of Accountants) di cui il Consiglio Nazionale è membro, con il fine di aiutare le piccole imprese a massimizzare i vantaggi derivanti dall’inserimento della sostenibilità nella propria strategia aziendale. La Checklist è uno strumento progettato per essere adattato da ciascuna azienda alle proprie specifiche esigenze in base al settore industriale di riferimento, al ciclo di vita dei prodotti e ai servizi offerti. Il documento elenca anche una serie di iniziative e azioni da considerare in termini di fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).
Come delineato in un precedente documento dell’IFAC sulle “Informazioni sulla sostenibilità per le piccole imprese, le opportunità per i professionisti”, già tradotto dal Consiglio nazionale, i commercialisti sono nella posizione ideale per aiutare le piccole imprese in questa transizione grazie alla profonda conoscenza e competenza nelle materie aziendali. In qualità di consulenti di fiducia, infatti, i commercialisti possono riconoscere i rischi e le opportunità e consigliare le aziende sulle iniziative da intraprendere.
La Checklist, sviluppata sulla base del Piano d’azione per la trasformazione delle pratiche dell’IFAC, è stata lanciata insieme ad una serie di risorse per supportare i professionisti a migliorare le competenze e sviluppare conoscenze in questa specifica area emergente. A tal proposito, l’IFAC ha realizzato una pagina web dedicata che fornisce materiale su reporting, consulenza e formazione sulla sostenibilità, provenienti da organismi di normazione internazionali e membri della stessa organizzazione.
“Questo documento rappresenta uno strumento di supporto nella identificazione delle aree, dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità, tema strategico di cui i commercialisti intendono essere protagonisti nei prossimi anni – commenta Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale della categoria –. La professione contabile può rappresentare un punto di riferimento per individuare standard e best practice rilevanti per le piccole imprese ai fini della creazione di valore per le comunità di riferimento nel breve, medio e lungo periodo. Ai commercialisti spetta anche il compito di indicare i vantaggi competitivi derivanti da un atteggiamento responsabile verso la società e l’ambiente”. “Nel mondo, la maggior parte delle organizzazioni è di piccole dimensioni ed è innegabile la loro importanza per l’economia grazie al loro contributo al PIL e all’occupazione – afferma Gian Luca Galletti, consigliere nazionale dei commercialisti delegato allo Sviluppo sostenibile –. Pertanto, esse devono essere parte attiva del dialogo sulle questioni legate alla sostenibilità. Gli studi professionali dei commercialisti sono nella posizione ideale per aiutarle a cogliere le opportunità e ad affrontare i rischi legati ai fattori ESG”.
Comunicato stampa CNDCEC 28 dicembre 2023
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Audit volontaria per l'Adeguatezza dei tuoi Assetti Aziendali
Assurance e Asseverazioni: La fiducia nelle informazioni aziendali
Cos’è il bilancio di sostenibilità e quando è obbligatorio per le aziende
Il prezzo del non agire: i rischi imprendibili di ignorare la conformità aziendale
La Dichiarazione non finanziaria (Dnf) è un importante documento aziendale che fornisce un resoconto delle attività sostenibili e non finanziarie di un'azienda. Questa relazione è stata progettata per comunicare agli stakeholder l'impegno e l'impatto di un'azienda su tematiche legate all'ambiente, alla responsabilità sociale e alla governance (criteri ESG).
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un tema centrale nel mondo degli affari, con crescente attenzione alle preoccupazioni ambientali e sociali. In risposta a questa crescente attenzione, le autorità europee hanno introdotto nuove regole che rendono obbligatoria la presentazione della Dichiarazione non finanziaria per una gamma più ampia di aziende.
Un cambiamento significativo in queste nuove regole è l'estensione del loro impatto non solo alle grandi aziende, ma anche a una vasta gamma di aziende coinvolte in modo indiretto attraverso la catena di fornitura. Questo è un sviluppo fondamentale che riflette l'idea che l'impatto di un'azienda non può essere valutato isolatamente, ma deve essere considerato nell'ambito di un ecosistema più ampio.
Mentre le aziende direttamente coinvolte nell'elaborazione della Dichiarazione non finanziaria sono numerose (oltre 5.000), il numero di aziende coinvolte in modo indiretto è sorprendentemente alto (almeno 100.000). Queste aziende indirettamente coinvolte fanno parte della catena di fornitura delle prime e, di conseguenza, sono chiamate a considerare le tematiche di sostenibilità nella loro operatività e nelle informazioni fornite.
Questo aumento del coinvolgimento indiretto ha un impatto a catena. Le aziende iniziano a valutare attentamente le azioni dei loro fornitori e cercano di comprendere e migliorare la sostenibilità lungo l'intera catena di fornitura. Questo processo promuove una maggiore consapevolezza delle questioni di sostenibilità e un impegno concreto per affrontarle.
L'espansione dell'obbligo di presentare la Dichiarazione Non Finanziaria non è solo un adempimento regolamentare, ma un passo significativo verso una maggiore trasparenza e responsabilità aziendale. Colpisce direttamente molte aziende ma ha un impatto indiretto molto più ampio, spingendo le aziende a considerare seriamente le questioni di sostenibilità e a lavorare in collaborazione per una catena di fornitura più sostenibile.
Articolo redatto da Francesco Cacchiarelli commercialista & business partner 18-10-2023 07:32:18
Cos’è il Rating ESG o Rating di sostenibilità
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Assurance e Asseverazioni: La fiducia nelle informazioni aziendali
Cos’è il bilancio di sostenibilità e quando è obbligatorio per le aziende
Una visita alla ricerca di soluzioni: Analisi delle principali criticità aziendali
Il prezzo del non agire: i rischi imprendibili di ignorare la conformità aziendale
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Negli ultimi anni, l'attenzione verso i fattori ESG (Ambientali, Sociali e di Governance) è cresciuta notevolmente nei mercati finanziari globali. Questi fattori non riguardano solo le grandi aziende, ma sono diventati una considerazione fondamentale anche per le PMI italiane. Implementare una strategia ESG può contribuire alla sostenibilità aziendale, migliorare la reputazione e l'accesso al finanziamento, e rispondere alle aspettative dei clienti e degli investitori. Vediamo alcuni esempi di fattori ESG che le PMI italiane possono considerare nell'implementazione delle proprie politiche aziendali.
Ambientali (E - Environmental):
Efficienza Energetica: Le PMI possono adottare misure per migliorare l'efficienza energetica, come l'installazione di illuminazione a LED o l'isolamento termico negli edifici aziendali. Ciò non solo riduce i costi operativi ma può anche aprire la porta a finanziamenti verdi con condizioni favorevoli.
Gestione dei Rifiuti: Implementare programmi di riciclo e riduzione dei rifiuti per minimizzare l'impatto ambientale e ridurre i costi di smaltimento. Una gestione sostenibile dei rifiuti può migliorare la reputazione aziendale.
Energia Rinnovabile: Valutare l'opportunità di investire in fonti di energia rinnovabile, come impianti fotovoltaici o eolici, per ridurre l'uso di energia proveniente da fonti non rinnovabili.
Sociali (S - Social):
Welfare dei dipendenti: Offrire benefit come assicurazione sanitaria, congedo parentale retribuito e programmi di benessere per i dipendenti per migliorare la soddisfazione e la produttività. Ciò può contribuire a ridurre l'assenteismo e attrarre talenti.
Turnover del personale: Ridurre il turnover del personale attraverso una gestione attenta delle risorse umane.
Formazione e sviluppo: Investire nella formazione e nello sviluppo dei dipendenti per migliorare le loro competenze e promuovere opportunità di crescita all'interno dell'azienda. Questa crescita interna può ridurre la necessità di assunzioni esterne.
Diversità di genere: Favorire un ambiente di lavoro inclusivo che promuova la diversità di genere e dia pari opportunità a tutti i dipendenti.
Salute e sicurezza dei lavoratori: Implementare rigorosi standard di salute e sicurezza per proteggere il benessere dei dipendenti.
Polizza sanitaria e infortuni per i dipendenti: Offrire ai dipendenti una polizza sanitaria che copra le spese mediche e una copertura per gli infortuni sul lavoro. Questo dimostra una responsabilità sociale nei confronti dei dipendenti e può contribuire a creare un ambiente di lavoro più sicuro e protetto.
Governance (G - Governance):
Trasparenza finanziaria: Mantenere una rigorosa trasparenza finanziaria, pubblicando relazioni finanziarie accurate e accessibili agli investitori e alle parti interessate. Questa trasparenza può migliorare la reputazione aziendale.
Politiche anticorruzione ed Etiche aziendali: Implementare politiche chiare contro la corruzione e promuovere un'etica aziendale solida per garantire una condotta aziendale responsabile.
Struttura del consiglio di amministrazione: Considerare una struttura del consiglio di amministrazione diversificata che includa rappresentanti di diversi background e esperienze.
Formazione del consiglio di amministrazione: Organizzare programmi di formazione dedicati al consiglio di amministrazione per assicurarsi che i membri abbiano la conoscenza e le competenze necessarie per guidare l'azienda in una direzione ESG-oriented.
Formazione per gli Imprenditori: Offrire opportunità di formazione agli imprenditori stessi per aiutarli a sviluppare una comprensione approfondita dei principi ESG e delle strategie per implementarli efficacemente.
Reporting di sostenibilità: Fornire report periodici sulla performance ESG dell'azienda per dimostrare un impegno continuo verso la sostenibilità.
Implementare questi fattori ESG non solo contribuirà alla sostenibilità e al successo a lungo termine delle PMI italiane, ma può anche migliorare significativamente l'accesso al credito. Le banche e gli investitori stanno sempre più cercando aziende che adottino pratiche sostenibili, rendendo le PMI ESG-oriented più attraenti per le opportunità di finanziamento e investimento.
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Le piccole e medie imprese (PMI) rivestono un ruolo cruciale nell'economia e nella creazione di occupazione. Per ottenere un vantaggio competitivo e prosperare nel mercato attuale, le PMI possono sfruttare una serie di leve non finanziarie che vanno oltre il semplice aspetto economico. Esploriamo insieme le leve non finanziarie, con un'attenzione particolare alla sostenibilità e all'innovazione, come driver chiave per creare valore nelle PMI.
Sostenibilità come leva strategica:
La sostenibilità è diventata sempre più rilevante per le PMI, offrendo un vantaggio competitivo distintivo. Adottare pratiche sostenibili può contribuire a creare valore in diverse dimensioni:
a) Gestione responsabile delle risorse: Le PMI possono adottare approcci sostenibili nella gestione delle risorse, come l'uso efficiente dell'energia, l'ottimizzazione dell'acqua e la riduzione dei rifiuti. Ciò non solo riduce i costi operativi, ma contribuisce anche alla tutela dell'ambiente e all'impatto sociale positivo.
b) Responsabilità sociale d'impresa: L'adesione a pratiche etiche, l'investimento nella comunità locale e la promozione di un ambiente di lavoro equo e inclusivo possono migliorare la reputazione aziendale e la fiducia dei clienti. La responsabilità sociale d'impresa può creare un valore intangibile, favorendo la fidelizzazione dei clienti e l'attrazione dei talenti.
Innovazione come leva di differenziazione:
L'innovazione è fondamentale per le PMI che desiderano creare valore e competere efficacemente sul mercato. L'adozione di un'approccio innovativo può consentire alle PMI di:
a) Sviluppare nuovi prodotti o servizi: L'innovazione permette alle PMI di identificare nuove opportunità di mercato e di rispondere alle esigenze dei clienti in modo innovativo. L'introduzione di prodotti o servizi unici e differenziati può generare valore aggiunto e creare un vantaggio competitivo.
b) Migliorare i processi operativi: L'innovazione può essere applicata per migliorare l'efficienza operativa attraverso l'automazione dei processi, l'adozione di tecnologie avanzate e l'ottimizzazione della catena di approvvigionamento. Ciò può portare a una riduzione dei costi, a una maggiore produttività e a una migliore qualità dei prodotti o servizi.
Coinvolgimento dei dipendenti come leva motivazionale:
Il coinvolgimento dei dipendenti è cruciale per creare un ambiente di lavoro produttivo e stimolante. Le PMI possono sfruttare questa leva attraverso:
a) Sviluppo delle competenze: Investire nella formazione e nello sviluppo dei dipendenti consente alle PMI di migliorare le competenze e le capacità del personale. Ciò non solo contribuisce all'efficienza operativa, ma favorisce anche la motivazione e l'impegno dei dipendenti.
b) Promozione della partecipazione: Coinvolgere i dipendenti nelle decisioni aziendali, promuovere un clima di fiducia e favorire la comunicazione aperta possono aumentare la soddisfazione dei dipendenti e stimolare la creatività e l'innovazione.
Le PMI possono ottenere un vantaggio competitivo e creare valore attraverso l'adozione di leve non finanziarie. La sostenibilità, l'innovazione e il coinvolgimento dei dipendenti rappresentano leva fondamentali per creare valore a lungo termine. Sfruttare queste leve in modo strategico può migliorare la reputazione aziendale, aumentare la produttività, attrarre e mantenere talenti, e rispondere alle esigenze dei clienti in modo innovativo. Le PMI che riescono a integrare queste leve nella loro strategia aziendale avranno maggiori possibilità di successo e di crescita nel mercato competitivo di oggi.
Francesco Cacchiarelli economista di impresa
Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989
Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999
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La finanza sostenibile si riferisce all'integrazione di fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle decisioni finanziarie al fine di creare valore a lungo termine per le imprese e per la società nel suo complesso. Questo approccio considera non solo gli aspetti finanziari, ma anche l'impatto sociale e ambientale delle attività aziendali. Ecco alcuni modi in cui la finanza sostenibile può contribuire a creare valore per le imprese:
Accrescimento delle opportunità di business: L'adozione di pratiche sostenibili può aprire nuove opportunità di business per le imprese. La transizione verso modelli di produzione e di consumo sostenibili può soddisfare la crescente domanda di prodotti e servizi a basso impatto ambientale. Le imprese che si distinguono per la loro responsabilità sociale e ambientale possono attirare clienti e investitori che preferiscono sostenere aziende impegnate nella sostenibilità.
Miglioramento della reputazione e della fiducia: Le imprese che si impegnano nella finanza sostenibile possono migliorare la loro reputazione e costruire la fiducia dei clienti, dei dipendenti e degli investitori. Dimostrare un impegno per l'etica aziendale, la responsabilità sociale e la sostenibilità ambientale può aumentare la percezione positiva dell'azienda e influenzare le decisioni di acquisto e di investimento.
Riduzione dei rischi finanziari e operativi: La valutazione e la gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance può aiutare le imprese a prevenire e mitigare potenziali crisi finanziarie e operazionali. L'identificazione tempestiva di rischi come cambiamenti normativi, impatti ambientali negativi o problemi di reputazione consente alle imprese di adottare misure preventive e di adattare le proprie strategie di business per affrontare tali rischi.
Accesso a finanziamenti sostenibili: L'interesse crescente per la finanza sostenibile ha portato alla creazione di strumenti finanziari dedicati, come i prestiti verdi, le obbligazioni sostenibili e i fondi di investimento sostenibili. Le imprese che integrano principi di sostenibilità nelle loro operazioni e nelle loro strategie possono accedere a questi finanziamenti sostenibili, che spesso offrono condizioni più favorevoli e opportunità di finanziamento aggiuntive.
Attrazione e trattenimento dei talenti: Le imprese che adottano pratiche sostenibili possono attrarre e trattenere talenti qualificati. I lavoratori, soprattutto le nuove generazioni, sono sempre più interessati ad avere un impatto sociale positivo attraverso il loro lavoro. Le imprese che dimostrano un impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale sono più attraenti per i candidati e possono creare un ambiente di lavoro più coinvolgente e motivante.
Innovazione e efficienza: La sostenibilità spinge le imprese a cercare nuove soluzioni e a innovare nei processi produttivi, nell'utilizzo delle risorse e nella gestione dei rifiuti. L'obiettivo è ridurre l'impatto ambientale delle attività aziendali e migliorare l'efficienza operativa. Questo può portare a una maggiore competitività sul mercato, riducendo i costi, ottimizzando le risorse e migliorando la produttività.
La finanza sostenibile offre oggi alle imprese una serie di vantaggi e opportunità. Integrando fattori ambientali, sociali e di governance nelle decisioni finanziarie, le imprese possono creare valore a lungo termine, accedere a nuove opportunità di business, migliorare la reputazione e la fiducia, ridurre i rischi finanziari e operativi, accedere a finanziamenti sostenibili, attrarre e trattenere talenti e promuovere l'innovazione e l'efficienza. La finanza sostenibile non solo contribuisce al successo dell'impresa, ma anche al benessere della società e dell'ambiente in cui operiamo.
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Collaboriamo anche con revisori, banche, CFO, consulenti, avvocati, organismi di vigilanza, temporary manager.
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La cultura della prevenzione della crisi d'impresa: l'importanza degli adeguati assetti organizzativi amministrativi e contabili per le PMI
Il 16 dicembre 2022 è stato pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell'UE la Direttiva 2022/2464/UE sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD).
La CSRD (corporate sustainability reporting) sostituisce il termine "dichiarazione di carattere non finanziario" (DNF), usato dalla previgente normativa (Non Financial Reporting Directive – NFRD), con quello di "informazioni sulla sostenibilità".
Tra le novità più importanti, la CSRD (corporate sustainability reporting) estende gli obblighi di rendicontazione di sostenibilità a tutte le imprese di grandi dimensioni, nonché a tutte le imprese con valori mobiliari ammessi alla negoziazione in mercati regolamentati, comprese quindi le PMI, e ad eccezione delle sole microimprese.
La rendicontazione di sostenibilità diventa parte integrante della relazione finanziaria annuale. Inoltre, vengono allineati anche i processi di produzione dell'informativa ESG e di quella finanziaria.
Gli Stati membri dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva in esame entro il 6 luglio 2024.
Avere un'impresa sostenibile vuol dire anche avere un ulteriore vantaggio competitivo !
Per le verifiche sugli adeguati assetti e sulla valutazione delle prospettive della continuità aziendale scrivici Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Cos’è il Rating ESG o Rating di sostenibilità?
Il Rating ESG (o Rating di sostenibilità) è un giudizio sintetico che certifica la solidità di un emittente, di un titolo o di un fondo dal punto di vista degli aspetti ambientali, sociali e di governance.
Il rating ESG non sostituisce il Rating tradizionale ma è complementare e il suo scopo è quello di aumentare le informazioni disponibili e quindi migliorare le valutazioni e le scelte.
Sempre più spesso le decisioni di investimento oltre ai parametri “finanziari”, tengono conto anche dei fattori “extra-finanziari” ovvero ESG (Environmental, Social and Governance), che giocano un ruolo fondamentale nel determinare la sostenibilità di un investimento nel medio-lungo periodo.
E’ qui che entra in campo il Rating ESG (o Rating di sostenibilità) che è un giudizio sintetico che certifica la solidità di un emittente, di un titolo o di un fondo dal punto di vista degli aspetti ambientali, sociali e di governance.
Non sostituisce il Rating tradizionale ma è complementare e il suo scopo è quello di aumentare le informazioni disponibili e quindi migliorare le valutazioni e le scelte.
Fattori ESG e sostenibilità dell’impresa
In generale si può considerare sostenibile una impresa che è in grado di avere una posizione di business competitiva con ritorni stabili nel tempo. Ovvero:
crea valore condiviso con tutti gli stakeholder in modo duraturo nel tempo;
misura le decisioni di business analizzando tutti gli impatti (economici e non) che esse determinano;
comunica gli impatti di sostenibilità delle decisioni per ciascun fattore ESG.
L’impresa sostenibile è attenta a tre fattori:
Leggi tutto: Cos’è il Rating ESG o Rating di sostenibilità ?
Il bilancio di sostenibilità porta nelle aziende i valori sociali e ambientali dell'attività. Il suo scopo è rendere conto degli impatti non finanziari dell’azienda verso tutti i soggetti con cui viene a contatto. Vediamo insieme cos'è, quali documenti bisogna presentare, quali vantaggi apporta al business e quando è obbligatorio.
Cos’è il bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità si differenzia dal bilancio d’esercizio, che è un documento contabile che fornisce una rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria dell’azienda, perché ha come obiettivo quello di informare gli stakeholder dei risultati economici, sociali e ambientali generati dalla azienda nello svolgimento delle proprie attività.
L’Unione europea nel Libro verde della Commissione (2001) definisce il Bilancio di Sostenibilità come: “L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”. Sei anni dopo, anche il Ministero dell’Interno in Italia ha indicato una definizione nazionale per questo impegno aziendale: “Il Bilancio Sociale è l’esito di un processo con cui l’amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato”.
Con il bilancio di sostenibilità una impresa, un ente pubblico, un’associazione, comunica periodicamente, in modo volontario, i risultati della sua attività, non limitandosi ai soli aspetti finanziari e contabili ma rendicontando i risultati sociali e ambientali generati dalla azienda nello svolgimento della sua attività.
A chi si rivolge?
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