La Banca centrale europea alza i tassi di interesse di un quarto di punto per combattere l'inflazione dopo che la Fed americana ha sospeso gli aumenti.

La Banca centrale europea (Bce) ha deciso di alzare i tassi d'interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4%, quello sui depositi al 3,50% e quello sui prestiti marginali al 4,25%.

Si tratta dell'ottavo aumento consecutivo dal luglio dello scorso anno: l'obiettivo è quello di arginare l'inflazione .

"Le nostre decisioni future garantiranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per ottenere un tempestivo ritorno dell'inflazione al nostro obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario" ha dichiarato la presidente della Bce, Christine Lagarde.

L'inflazione è scesa da un picco del 10 a poco più del 6 per cento. Ma la corsa dei prezzi di generi alimentari e bollette è solamente rallentata.

La Banca Centrale cerca dunque di riportare l'inflazione al suo obiettivo del 2% attraverso una campagna senza precedenti per stringere il flusso di credito: una misura adottata un giorno dopo che la Federal Reserve statunitense ha interrotto la sua serie di aumenti.

La decisione era ampiamente attesa e molti analisti ritengono che un ulteriore aumento di un quarto di punto sia previsto per la prossima riunione della banca, il 27 luglio.

Di Euronews: 15/06/2023

 

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L'aumento dei tassi di interesse della BCE, un colpo per famiglie e imprese: le mie riflessioni.
Oggi leggo con "orrore" la non condivisibile decisione della Banca centrale europea di alzare di nuovo i tassi di interesse di un quarto di punto. Questo è l'ottavo aumento consecutivo dal luglio dello scorso anno, e le conseguenze potrebbero essere dannose per le economia di molti Paesi Europei già in recessione.
Tra i principali effetti negativi dell'aumento dei tassi di interesse, vi è l'impatto diretto sui privati, in particolare sulle persone che hanno mutui o prestiti e sulle imprese. L'aumento dei tassi comporterà un incremento dei costi di finanziamento, con conseguente aumento delle rate dei mutui e dei prestiti.
Questo metterà a rischio la stabilità finanziaria delle famiglie, già alle prese con spese quotidiane, e potrebbe ridurre la capacità di investimento delle imprese già colpite duramente da questa politica, poiché deve fare i conti con costi energetici appena rientrati e ora anche con i crescenti costi di finanziamento. Ciò mette in serio pericolo la competitività delle aziende europee, che potrebbero presto trovarsi fuori mercato.
La stretta monetaria della BCE rischia di aggravare la situazione invece di favorire una ripresa.

Una possibile diversa risposta la potremmo avere studiando - e facendo studiare alla BCE - il caso della Spagna
La Spagna sta affrontando con successo la sfida dell'inflazione e delle distorsioni nel mercato. Grazie alle scelte di politica economica adottate negli ultimi due anni, il paese è riuscito a contenere l'inflazione core al di sotto del target del 2%.
Uno dei fattori chiave di questa risposta è stata l'implementazione di misure anti-cicliche. Queste misure hanno mirato a proteggere la domanda, garantire la tutela dei redditi inferiori, sostenere l'occupazione e contenere gli effetti dell'aumento dei prezzi dell'energia.

"Debito. I primi 5000 anni" di David Graeber è un libro estremamente influente che offre un'analisi radicale del concetto di debito e della sua storia nel corso dei millenni.
Una delle principali tesi di Graeber è che il debito è stato centrale per la formazione delle società umane, contraddicendo l'idea tradizionale secondo cui il denaro è emerso come mezzo di scambio neutrale. Egli sostiene che il debito ha preceduto il denaro e che le relazioni di debito reciproco sono state fondamentali per la costruzione delle comunità umane.
Il libro affronta anche la questione del debito pubblico, analizzando come le società si siano impegnate a ripagare debiti di vario genere, spesso generando ingiustizie sociali e disuguaglianze. Graeber critica le politiche economiche che impongono l'austerità come mezzo per ripagare il debito, sostenendo che ciò ha effetti dannosi sulle persone comuni e favorisce le élite finanziarie.
Secondo Graeber, il debito può poi influenzare le dinamiche di potere tra nazioni e svolgere un ruolo nel consolidamento dell'egemonia economica e politica di alcuni paesi sugli altri. Ad esempio, il debito estero può creare dipendenza finanziaria e costringere una nazione a seguire politiche che favoriscono gli interessi dei creditori, potenzialmente limitando la sua sovranità economica e politica.

 

"Ci sono due modi di conquistare e dominare una nazione. Uno è con la spada. L’altro è con il debito" - John Adams secondo presidente degli Stati Uniti