L’ACE (aiuto alla crescita economica) è un’agevolazione introdotta nel 2011 (art. 1 Dl 201/2011) per favorire il rafforzamento della struttura patrimoniale delle imprese italiane. 

L’agevolazione consiste nella deduzione dal reddito imponibile  di una variazione in diminuzione pari all'incremento di capitale proprio realizzato a partire dal 2011, moltiplicato per un rendimento nozionale prestabilito. Per il l'anno di imposta 2016 il rendimento nozionale è il 4,75 %.


Come funziona per le società di capitali (soggetti IRES) l'agevolazione ACE 2017.

Operativamente, ai fini del calcolo dell’ACE per i soggetti IRES, occorre preliminarmente procedere alla determinazione della base ACE (sulla quale applicare il rendimento nozionale), rappresentata dall’importo minore tra:

il patrimonio netto risultante dal bilancio a fine esercizio (senza tener conto però della riserva per acquisto azioni proprie);
la variazione in aumento del capitale proprio a fine esercizio rispetto a quello indicato al 31.12.2010, al netto dell’utile realizzato nel medesimo esercizio.

Si procede quindi alla determinazione dei componenti positivi e negativi.
Tra i componenti positivi ad esempio ricomprenderemo:
- i conferimenti in denaro dei soci in c/capitale senza obbligo di restituzione, a fondo perduto;
- gli utili accantonati a riserva con esclusione di quelli destinati a riserve indisponibili (riserva legale, riserva facoltativa, riserva statutaria). 

Tra i componenti negativi andremo invece ad inserire le riduzioni di patrimonio con attribuzione ai soci, a qualsiasi titolo come ad esempio:
- ogni ipotesi di distribuzione delle riserve di utili (ad esempio la distribuzione di dividendi ai soci);
- qualsiasi tipo di distribuzione di capitale (ad esempio la riduzione del capitale sociale o di voci del patrimonio assimilate al capitale, quali la riserva sovraprezzo azioni);
- la restituzione ai soci di ogni tipologia di conferimento, sia in denaro che in natura.

Esemplificando:

Si ipotizzi la seguente movimentazione del patrimonio netto :
anno 2011: accantonamento utili a riserva per 35.000 euro
anno 2012: accantonamento utili a riserva per 25.000 euro
anno 2013: accantomaneto utili a riserva per 30.000 euro
anno 2014: accantonamento utili a riserva per 15.000 euro
anno 2015: distribuzione riserva utili ai soci per 40.000 euro
anno 2015: accantonamento utili a riserva per 5.000 euro
anno 2016: accantonamento utili a riserva per 10.000 euro

Per l'anno 2016 l'ammontare della variazione in aumento del capitale proprio è pari a 140.000 euro meno 40.000 euro = 100.000 euro

Occorre ora confrontare tale importo con il patrimonio netto alla data del 31 dicembre 2016 in quanto la base imponibile ACE è il minor valore tra l'incremento del capitale proprio al 31 dicembre 2016 (euro 100.000) rispetto al patrimonio netto al 31 dicembre 2010 (che per il nostro esempio ipotizziamo pari ad euro 200.000 euro).

Prendiamo allora la variazione in aumento del capitale proprio a fine esercizio rispetto a quello indicato al 31.12.2010 pari ed euro 10.000 e la moltiplichiamo per il rendimento nozionale, stabilito per l'anno 2016 al 4,75 per cento.


Avremo 100.000 x 4,75% =  4.750 euro che rappresenta la variazione in diminuzione ACE che andrà riportata nel quadro RN al punto 6.

I dati per la determinazione della deduzione ACE andranno invece riportati nel quadro RS del modello Redditi Società di Capitali 2017
 

 

Articolo redatto da Francesco Cacchiarelli il 15-03-2017

 

Attento imprenditore