Dopo la morte di mio padre siamo divenuti eredi 3 fratelli e mia madre. Vorrei comprare la quota di mia madre; i miei fratelli possono impugnare l'atto per diritto di prelazione? E se mia madre volesse farmi una donazione?

Il retratto successorio di cui all'articolo 732 del codice civile si riferisce al coerede che abbia alienato la sua quota o parte di essa a un estraneo... I coeredi hanno diritto di prelazione soltanto nei confronti di quest'ultimo.

Pertanto, i suoi fratelli non possono impugnare l'atto per diritto di prelazione!

La norma prevede che chi vuole vendere ad un estraneo deve notificare agli altri coeredi la proposta di vendita indicando il prezzo per cui hanno diritto di prelazione.
Se si vende senza questa notifica, gli altri coeredi possono riscattare l'eredità venduta entro dieci anni dalla vendita purché vi sia ancora comunione ereditaria, cioè non si sia perfezionata alcuna divisione.
Lo scopo della normativa è favorire che il patrimonio ereditario permanga agli eredi senza frammentarsi tra più soggetti estranei.

In caso di donazione invece non trova applicazione l'istituto del retratto successorio, non c'è alcuna prelazione dei coeredi, tuttavia, occorre considerare le quote di legittima riservate agli eredi legittimari (coniuge, figli e/o ascendenti), per cui, in caso di lesione, questi ultimi potrebbero agire per ottenere la riduzione di quanto donato nei limiti della quota disponibile.

Risposta al quesito a cura di Avv. Andrea Cruciani  

Tag: