Essere un imprenditore richiede non solo una visione audace e intraprendente, ma anche la capacità di "leggere" correttamente il terreno sotto i propri piedi. Tuttavia, nel turbolento mondo degli affari, molti imprenditori tendono a sottovalutare o addirittura ignorare i segnali precoci di una crisi aziendale imminente. Questo fenomeno, seppur complesso, può essere spiegato attraverso una serie di fattori psicologici, cognitivi ed emotivi che possono trarre in inganno anche il più accorto degli imprenditori.

1. L'ingannevole ottimismo
Gli imprenditori sono spesso caratterizzati da una notevole dose di ottimismo, che è una virtù quando si tratta di affrontare sfide e perseguitare obiettivi ambiziosi. Tuttavia, questo stesso ottimismo può diventare un ostacolo quando porta a minimizzare i segnali iniziali di difficoltà. L'insistenza nel credere che "le cose si sistemeranno da sole" può ritardare la presa di misure decisive.

2. La dissonanza cognitiva
La dissonanza cognitiva è uno stato mentale in cui le persone si trovano in conflitto tra ciò che sanno essere vero e ciò che vorrebbero fosse vero. Quando una crisi inizia a insinuarsi, gli imprenditori possono sentirsi intrappolati in questa dissonanza. La realtà di segnali di problemi finanziari può entrare in conflitto con la speranza e il desiderio di successo. Questo conflitto può paralizzare le decisioni, facendo sì che gli imprenditori ritardino l'azione.

3. L'attaccamento emotivo
Le aziende spesso diventano "figli" degli imprenditori, creando un forte attaccamento emotivo. Questo attaccamento può oscurare la capacità di valutare obiettivamente la situazione. L'idea di ridimensionare, chiudere o licenziare può generare ansia emotiva e resistenza a confrontarsi con la realtà di una crisi imminente.

4. La falsa sicurezza nelle strategie passate
Gli imprenditori che hanno avuto successo in passato potrebbero cadere nell'errore di credere che le strategie che hanno funzionato prima saranno altrettanto efficaci in qualsiasi contesto. Questa "falsa sicurezza" può ostacolare l'adattamento a nuove condizioni di mercato o cambiamenti nell'ambiente aziendale.

5. La riluttanza ad ammettere la crisi
Ammettere che un'azienda sta affrontando una crisi può sembrare un segno di fallimento personale. Questo orgoglio può impedire agli imprenditori di cercare aiuto esterno o di considerare di ristrutturare l'azienda in modo significativo. La paura del giudizio può influenzare negativamente la capacità di affrontare la realtà.

6. Insufficienti competenze tecnico finanziarie
La mancanza di comprensione dei "bilanci" e dei segnali finanziari può rendere difficile per gli imprenditori riconoscere i segnali subdoli di una crisi.

7. Speranze di cambiamento improvviso
La speranza in un cambiamento improvviso positivo può fuorviare gli imprenditori. Questa speranza può farli procrastinare le decisioni importanti, sperando che un evento inaspettato possa risolvere la situazione. Questo atteggiamento può ritardare l'adozione di misure decisive e necessarie.

 

L'arte di riconoscere i segnali delle crisi aziendali richiede quindi una combinazione di realismo, apertura mentale e la capacità di adattarsi. Gli imprenditori devono superare l'ottimismo acritico, affrontare la dissonanza cognitiva, imparare a separare l'attaccamento emotivo dalla valutazione obiettiva e resistere alla tentazione di posticipare decisioni cruciali. Solo allora potranno navigare con successo attraverso le sfide impreviste e preparare la propria azienda per un futuro più solido.

"Oltre l'Ottimismo, verso il Realismo"

Navigare le acque agitate: Il ruolo del commercialista nell'affrontare gli inganni dell'ottimismo.
Navigare le acque agitate delle crisi aziendali richiede coraggio, competenza e l'abilità di vedere oltre l'ottimismo. I commercialisti sono i compagni fidati che affiancano gli imprenditori in questo viaggio. Attraverso una combinazione di competenze finanziarie, esperienza strategica, lettura esperienziale dei dati e un'obiettività neutrale, i commercialisti possono aiutare le PMI a superare gli "inganni dell'ottimismo" e ad emergere più forti, più agili e meglio preparate per affrontare le sfide future.

 

Francesco Cacchiarelli commercialista di impresa & business partner

Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989

Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999

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