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Pubblicato dall'AdE un utile vademecum sui contratti di locazione stipulati tra privati. Si va dalla registrazione dei contratti con e senza cedolare secca, alla loro proroga, risoluzione e cessione per passare ad esaminare come rimediare agli eventuali errori, non dimenticando le novità introdotte dal 2014.
 
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L'Istituto di Ricerca Dottori Commercialisti E. C., con il documento n. 31 del luglio 2014, ha fornito delucidazioni in merito alle innovazioni introdotte nell' obbligatorietà del deposito telematico degli atti processuali, previste dall'art. 44, comma 1, D.L. n. 90 del 24 giugno 2014.

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START PRESS EDIZIONI

Il gruppo Tuscia Network Srl è lieto di presentare un nuovo marchio editoriale, "Start Press - Nativi Digitali";

Start Press è un progetto ambizioso che si pone come punto di riferimento nel mercato della piccola e media editoria italiana.

Attraverso una ottimizzazione dei servizi editoriali, fortemente orientata allo sviluppo e alla distribuzione in rete delle proprie pubblicazioni, Start Press realizza prodotti curati ed innovativi, sostenendo una linea editoriale basata sulle nuove tecniche a stampa digitale, sugli E-book e sull'E-learning per le pubblicazioni universitarie.

Il progetto è da ora aperto per pubblicazioni di qualsiasi genere (narrativa, saggistica scientifica e umanistica, poesia, manualistica scolastica e universitaria).

Invia quindi il tuo manoscritto o la tua proposta all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per qualsiasi informazioni vi invitiamo a visitare il portale www.startpress.it

Precisiamo che Start Press non impone la cessione in esclusiva dei diritti di edizione che restano di fatto di proprietà dell'autore. Questa impostazione, unita alla stampa digitale, porta diversi vantaggi, tra i quali la piena autonomia da parte dell'autore di decidere in merito alla necessità di apportare modifiche o aggiornamenti in qualsiasi momento o impostare una seconda edizione.

Per ulteriori informazioni scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Con l'invio del manoscritto si autorizza al trattamento dei dati personali in base al D.Lgs. 196/03 da parte di Tuscia Network Srl, sede legale Via Ronciglione 38, 01015 Sutri (VT) - P.I. 02078920564, titolare del trattamento dei dati da lei forniti.

L'etica del lavoro si riferisce a un insieme di principi, valori e norme morali che guidano il comportamento dei lavoratori e delle organizzazioni nel contesto lavorativo.

L'etica del lavoro rappresenta un elemento cruciale nella formazione delle società moderne e nella determinazione dei modelli economici.

Due tradizioni religiose che hanno influenzato notevolmente l'approccio al lavoro e all'economia sono il protestantesimo e il cattolicesimo. 

Protestantismo e l'etica del lavoro:
Il protestantesimo, in particolare il calvinismo, ha sviluppato un legame profondo tra fede religiosa e lavoro. L'etica protestante del lavoro enfatizza l'importanza del lavoro diligente, dell'onestà, della responsabilità individuale e dell'accumulo di ricchezza come segni di benedizione divina. Questa visione ha influenzato lo sviluppo del capitalismo e dell'imprenditorialità nelle società protestanti. L'approccio protestante al lavoro incoraggia l'individuo a cercare il successo economico e a perseguire la realizzazione personale attraverso il lavoro e l'impresa.

Cattolicesimo e l'etica del lavoro:
Il cattolicesimo pone maggiore enfasi sulla responsabilità sociale e sulla giustizia nel contesto del lavoro. L'etica del lavoro cattolica si basa sulla dottrina sociale della Chiesa, che sottolinea la dignità del lavoro, i diritti dei lavoratori e il ruolo dello Stato nella protezione sociale. Nel cattolicesimo, il profitto e il successo economico sono considerati importanti, ma devono essere accompagnati dalla solidarietà, dalla giustizia e dalla condivisione delle risorse. L'approccio cattolico al lavoro mette l'accento sulla responsabilità verso gli altri e sull'uso etico delle risorse per promuovere il bene comune.

Effetti sull'economia:
Le differenze nell'etica del lavoro tra protestantesimo e cattolicesimo possono avere effetti significativi sull'economia. L'etica protestante del lavoro, con il suo sostegno all'individualismo, all'accumulo di ricchezza e all'innovazione imprenditoriale, può promuovere lo sviluppo economico e la crescita dell'impresa privata. L'approccio cattolico, d'altra parte, può enfatizzare la responsabilità sociale delle imprese, la distribuzione equa delle risorse e la riduzione delle disuguaglianze economiche. Ciò può portare a politiche economiche che mirano a garantire un'economia più giusta e sostenibile, con un maggiore coinvolgimento dello Stato nel settore economico.

L'etica del lavoro protestante, con la sua enfasi sull'accumulo di ricchezza e sul successo economico come segni di benedizione divina, può spingere gli individui a perseguire l'ascesa economica e l'innovazione imprenditoriale. Ciò può favorire lo sviluppo dell'impresa privata, la creazione di posti di lavoro e la crescita economica complessiva. Inoltre, l'individualismo e la responsabilità personale promossi dal protestantesimo possono stimolare l'iniziativa imprenditoriale e l'assunzione di rischi necessari per l'innovazione e il progresso economico.

D'altra parte, l'etica del lavoro cattolica, che mette l'accento sulla responsabilità sociale, può influenzare le politiche economiche volte a ridurre le disuguaglianze, promuovere la protezione dei diritti dei lavoratori e garantire una distribuzione equa delle risorse. Questo può portare a un maggiore coinvolgimento dello Stato nell'economia, con politiche di protezione sociale, regolamentazione del mercato del lavoro e sostegno alla solidarietà economica. L'obiettivo è creare un'economia più inclusiva e giusta, dove le risorse sono condivise e le disuguaglianze sono ridotte.

Riepilogando, le differenze nell'etica del lavoro tra protestantesimo e cattolicesimo possono avere effetti sull'economia, con il protestantesimo che promuove l'ascesa economica individuale e l'innovazione imprenditoriale, mentre il cattolicesimo sottolinea la responsabilità sociale e la giustizia economica. Tuttavia, è importante considerare anche altri fattori, come la storia, la politica e il contesto socio-culturale, per comprendere appieno gli effetti di queste differenze sull'economia di un paese.

 

 

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Le fonti di finanziamento sono le risorse finanziarie che l'impresa ha a disposizione per acquisire fattori produttivi. Possono provenire dall’interno dell’azienda (capitale proprio) o dall’esterno (banche, istituti di credito).

Con riferimento alla provenienza, le fonti di finanziamento sono suddivise tra:
-capitale di rischio (patrimonio netto o mezzi propri equity);
-capitale di credito (passività o mezzi di terzi).

Esaminando la struttura delle fonti di finanziamento distinguiamo:

-Passività correnti
-Debiti verso fornitori a breve          profilo Operativo
-Debiti diversi a breve                      Operativo
-Debiti finanziari a breve                 Finanziario
-Ratei e risconti passivi                    Operativo

Passività fisse:
-Debiti operativi a m/l termine         Operativo
-Fondi rischi e oneri                         Operativo
-Debiti finanziari a m/l termine        Finanziario
-Fondo trattamento di fine rapporto Operativo

Patrimonio netto:
-Capitale sociale                               Finanziario
-Riserve legale e statutarie                Finanziario
-Riserva di consolidamento              Finanziario
-Altre riserve                                    Finanziario
-Utile (perdite) portati a nuovo        Finanziario
-Utile (perdita) dell'esercizio           Finanziario
-Capitale e riserve di terzi               Finanziario

Fonti di finanziamento interne

Il capitale proprio è formato da:
-Conferimenti effettuati dal titolare o dai soci quando viene costituita l’azienda, a tempo indeterminato poiché vincolato all’attività aziendale per tutta la vita dell’impresa;
-Riserve, collegate all’autofinanziamento, costituito dagli utili conseguiti e non distribuiti. Queste risorse vengono reinvestite dall’azienda in progetti di sviluppo o risanamento. L’autofinanziamento è importante soprattutto per le imprese di piccole/medie dimensioni che hanno difficoltà a reperire risorse finanziarie presso banche o istituti di credito. L’autofinanziamento viene utilizzato in base all’andamento dei tassi d’interesse bancari: tassi elevati rendono costoso il ricorso al capitale di debito e favoriscono l’autofinanziamento.
L’autofinanziamento generato dai costi non monetari, ovvero dagli ammortamenti e accantonamenti ai fondi, che essendo costi non monetari non generano alcuna uscita di denaro.

Fonti di finanziamento esterne

Il capitale di debito - ovvero una fonte di finanziamento esterna - è ottenuto principalmente in prestito da banche o istituti di credito.

In base alla durata, i finanziamenti di capitale di debito possono essere:
Finanziamenti a breve termine (fino a 18 mesi): aperture di credito in c/c, portafoglio s. b. f. , anticipi su fatture, anticipazioni, sconto di effetti, crediti di firma.
Finanziamenti a medio termine (da 18 mesi a 5 anni): finanziamenti a 60 mesi; prestiti obbligazionari.
Finanziamenti a lungo termine (oltre 5 anni): mutui.

In base allo scopo, i finanziamenti di capitale di debito possono essere:

-Debiti di regolamento, vengono contratti con i fornitori, non danno origine a entrate monetarie e sono dilazioni di pagamento, hanno scadenze che variano da 30 a 90 giorni;
-Debiti di finanziamento, prestiti di varia durata, concessi per sviluppo o ristrutturazione, devono essere rimborsati a una data scadenza e a un dato tasso d’interesse, danno origine a un’entrata monetaria, i finanziatori sono gli istituti di credito o il pubblico.

Minimo comune denominatore di tutte le fonti esterne è il pagamento di un interesse.
Oltre al credito concesso dai fornitori in relazione alla vendita di beni e servizi e ai vari tipi di prestiti concessi dalle banche troviamo anche:
-Leasing: una forma alternativa di finanziamento esterno per l’acquisto dei beni strumentali è il leasing. Si tratta di un contratto in base al quale l’imprenditore utilizza un bene strumentale per un certo numero di anni a fronte di un canone periodici. Alla fine del contratto l’impresa ha la possibilità di acquistare il bene, pagando un prezzo di riscatto oppure di restituirlo per stipulare un contratto avente per oggetto un nuovo bene tecnologicamente più avanzato;
-Factoring: in questo caso l’impresa cede a una società di factoring i propri crediti commerciali secondo due formule. La prima è l'accredito a scadenza, che si ha quando l' impresa cede la gestione dei crediti al factor, che curerà l’incasso alla scadenza guadagnando una percentuale; la seconda è l'accredito anticipato: l’impresa ha la possibilità di ottenere un vero e proprio finanziamento e in questo caso il factor anticipa una quota dei crediti all’impresa, trattenendo interessi e commissioni.

 

Troppi debiti possono mettere nei guai un'azienda. Ecco dunque che una gestione aziendale oculata deve sempre mirare a un equilibrio tra autofinanziamento e ricorso a capitali terzi. Indipendentemente poi dalla dimensione dell’azienda, la previsione e la gestione del cash flow è la chiave per prendere decisioni strategiche efficaci.

 

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Perdite su crediti e accantonamento fondo svalutazione crediti

 

Francesco Cacchiarelli economista di impresa

Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989

Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999

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Consulente strategico aziendale, valutazione delle performance aziendali, consulenza tesoreria aziendale, consulenza aziendale strategica, consulenza adeguati assetti organizzativi, 

 

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22-03-2013 16:58:07

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Francesco Cacchiarelli economista di impresa e business partner

Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989

Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999

Modello di interpretazione e presentazione dei dati di un'analisi di bilancio:

Introduzione:  
Presenta l'azienda e l'obiettivo dell'analisi del bilancio. 
Descrivi brevemente il periodo di riferimento dell'analisi. 

Panoramica finanziaria:  
Fornisci un'analisi generale della situazione finanziaria dell'azienda. 
Riassumi i principali punti di forza e le sfide evidenziate dai dati finanziari .

Struttura patrimoniale:  
Esamina la composizione dell'attivo, del passivo e del patrimonio netto. 
Valuta la stabilità finanziaria dell'azienda e la sua capacità di far fronte agli obblighi finanziari. 

Liquidità:

Analizza i rapporti di liquidità, come il rapporto corrente e il quick ratio.
Valuta la capacità dell'azienda di soddisfare gli obblighi finanziari a breve termine.

Solvibilità:
Esamina i rapporti di solvibilità, come il rapporto di indebitamento e il rapporto di copertura degli interessi.
Valuta la capacità dell'azienda di far fronte agli obblighi finanziari a lungo termine e di gestire il debito.

Redditività:
Analizza i margini di profitto, come il margine di profitto netto e il margine operativo.
Valuta la capacità dell'azienda di generare profitti rispetto alle vendite e ai costi operativi.

Efficienza:
Esamina i rapporti di efficienza, come il giro d'affari del capitale circolante e il giro d'affari delle scorte.
Valuta l'efficienza con cui l'azienda utilizza le risorse e gestisce il capitale circolante.

Analisi comparativa:
Confronta i dati finanziari dell'azienda con i competitor o con gli standard del settore.
Valuta la posizione relativa dell'azienda e identifica punti di forza e di debolezza rispetto agli altri attori del mercato.

Conclusioni:
Riepiloga le principali conclusioni tratte dall'analisi del bilancio.
Fornisci raccomandazioni per migliorare la situazione finanziaria o la performance dell'azienda, se necessario.

Appendici:
Includi eventuali tabelle, grafici o altre visualizzazioni dei dati finanziari per supportare le tue analisi e conclusioni.

Aggiungi altre informazioni rilevanti, come le fonti di dati utilizzate o le formule dei rapporti finanziari calcolati.
Assicurati di adattare il modello alle specifiche esigenze dell'azienda e di presentare i dati in modo chiaro e conciso. Utilizza grafici, tabelle e visualizzazioni per rendere i dati finanziari più comprensibili e di facile interpretazione.

 

Continuità aziendale going concern

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Continuità aziendale e valutazione di azienda

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