Testata Giornalistica On Line di Informazione Giuridico - Economica

 

Comunicato stampa ABI
Con riferimento ai tassi applicati sui mutui per acquisto abitazioni, l’ABI segnala che negli ultimi 4 mesi il tasso medio sui mutui a tasso fisso è diventato sempre più inferiore a quello dei mutui a tasso variabile. In particolare, a luglio 2023 il tasso sui mutui a tasso fisso è stato il 4,04% rispetto al 4,59% di quelli a tasso variabile; a giugno 2023 4,13% rispetto a 4,47%; a maggio 2023 4,15% rispetto 4,40%; ad aprile 4,06% rispetto 4,33%.

Tassi sui mutui a tasso fisso inferiori o in linea con i mutui a tasso variabile si erano registrati anche nel 2020 e 2021: i mutui a tasso fisso sottoscritti nel 2020 mantengono un tasso medio dell’1,31% e quelli sottoscritti nel 2021 dell’1,40%, nonostante gli aumenti dei tassi BCE.


I mutui a tasso fisso, in una fase di rialzo dei tassi di interesse, mantengono la rata di rimborso costante e quindi permettono di non subire gli effetti determinati da tali rialzi.


Il mutuo è un prestito sottoscritto per un periodo molto lungo e quindi è necessario valutare le diverse offerte sul mercato per scegliere la tipologia più adatta alle proprie esigenze.


In particolare, nella scelta del mutuo occorre valutare la propria capacità reddituale, attuale e prospettica, oltre a considerare l’evoluzione futura dei tassi di interesse.

Roma, 18 settembre 2023

 

 

Conseguenze mancanza adeguati assetti

I sindaci ineleggibili devono restituire i compensi

Analisi Centrale dei Rischi opportunità per le aziende

Visto di congruità dell’informativa finanziaria aziendale

Corsi Formazione Finanziata Adeguati Assetti per le PMI

Assurance e Asseverazioni: La fiducia nelle informazioni aziendali

Progettazione di un sistema di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili

Perché una certificazione degli adeguati assetti aziendali? Tu imprenditore te lo sei mai chiesto?

Benefici per il revisore nella certificazione di adeguati assetti e continuità aziendale da parte di un consulente esterno

Istituito il codice tributo "7056” denominato “credito d’imposta per l’acquisto del gasolio a favore delle imprese esercenti le attività di trasporto di merci in conto proprio - Articolo 14, comma 1, lettera a), primo e secondo periodo, del decreto legge 23 settembre 2022, n. 144.

Dall' 11 al 29 settembre 2023, è attiva la piattaforma per richiedere il credito d’imposta destinato alle imprese di autotrasporto merci per conto proprio. Introdotto dal decreto "Aiuti-ter" per mitigare gli aumenti dei costi del carburante, questo credito rappresenta un sostegno concreto agli autotrasportatori. In questo articolo, esploreremo le principali informazioni riguardanti il tax credit carburante per l'autotrasporto, dalle modalità di richiesta all'utilizzo del bonus.

Autotrasporto per Conto Proprio: Cosa Copre il Bonus Carburante?

Il credito d’imposta è concepito per offrire un parziale ristoro degli aumenti dei costi del carburante subiti dagli autotrasportatori nel primo trimestre del 2022. Il contributo straordinario può coprire fino al 28% della spesa sostenuta in questo periodo.
Limite dei fondi stanziati 85 milioni di euro (du' spicci).

Modalità di presentazione delle istanze:
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha delineato chiaramente le modalità di presentazione delle istanze. La finestra temporale per la presentazione va dalle ore 15 dell'11 settembre fino alle 23:59 del 29 settembre 2023. L'accesso alle istanze avviene esclusivamente attraverso la piattaforma implementata dall'Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli.

Documentazione necessaria:
Nella pagina dedicata al tax credit sul sito del ministero, è possibile trovare i file necessari per l'inserimento dei dati relativi alle fatture di acquisto e agli automezzi riforniti con il gasolio acquistato. Prima di caricare i documenti sulla piattaforma, è essenziale salvarli nel formato CSV.

Requisiti per accedere al bonus Carburante:
Il bonus carburante è destinato agli autotrasportatori che abbiano sostenuto spese per l'acquisto di carburante nel periodo gennaio-marzo 2022. I veicoli ammissibili devono avere una massa totale pari o superiore a 7,5 tonnellate e devono essere equipaggiati con motori diesel di categoria Euro 5 o superiori.

Come fare la domanda:
L'istanza può essere presentata tramite l'apposita piattaforma dell'Agenzia delle Dogane, a partire dalle ore 15 dell'11 settembre fino alle 23:59 del 29 settembre 2023. L'accesso alla piattaforma può avvenire attraverso SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di Identità Elettronica.

Utilizzo del bonus autotrasportatori:
Il credito riconosciuto può essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite la presentazione del modello F24, effettuata attraverso i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate. È fondamentale notare che questo credito non concorre alla formazione del reddito d'impresa né della base imponibile dell'imposta regionale sulle attività produttive.

Ultima ora:
L’Agenzia delle Entrate con la Risoluzione n. 63/2023 del 24 novembre 2023, ha istituito il codice tributo "7056” denominato “credito d’imposta per l’acquisto del gasolio a favore delle imprese esercenti le attività di trasporto di merci in conto proprio - Articolo 14, comma 1, lettera a), primo e secondo periodo, del decreto legge 23 settembre 2022, n. 144”.
Si ricorda che il modello F24 deve essere presentato esclusivamente tramite i servizi telematici messi a disposizione dall'Agenzia delle entrate, pena il rifiuto dell'operazione di versamento entro il 31 dicembre 2023.

 

6740 codice tributo credito imposta gasolio  carbon tax


Benefici gasolio autotrazione rimborso accise gasolio anno 2023 Carbon tax

  

GUIDA PRATICA GRATUITA
8 strategie pratiche per INCREMENTARE la liquidità aziendale SENZA ricorrere alle banche
Clicca qui per avere la tua copia gratuita.

 

No Business Plan, No Fido !

Vedere le situazioni con chiarezza

Tappare i fori prima di aggiungere altra acqua

Perché un secchio più grande non risolve il problema 

La lettura del bilancio per i non addetti in 5 punti chiave

Risolvi i tuoi problemi di liquidità migliorando i tuoi tempi di incasso

Perché a volte gli imprenditori sottovalutano i segnali delle crisi aziendali

 

La tua liquidità è sotto controllo ? Risolvi i tuoi problemi di liquidità migliorando i tuoi tempi di incasso

 

Vai alla sezione modulistica per scaricare gratuitamente oltre 500 fac simili di lettere, dichiarazioni, liberatorie fatte su misura per te !

 

Nel mondo degli affari, la determinazione del valore di un'azienda è una questione cruciale che può influenzare decisioni significative, come fusioni e acquisizioni, vendite, investimenti e successione aziendale. Due concetti chiave in questo contesto sono la "valutazione" e il "prezzo" di un'azienda. Anche se spesso vengono utilizzati in modo intercambiabile, è importante comprendere la distinzione tra questi due termini e come ciascuno di essi svolge un ruolo fondamentale in diverse situazioni.

La Valutazione: Scoprire il Valore intrinseco
La valutazione di un'azienda è un processo mirato a determinare il suo valore intrinseco o fondamentale. In altre parole, quanto vale l'azienda sulla base di fattori come le sue attività, i suoi flussi di cassa futuri, la sua posizione di mercato e altri aspetti fondamentali. La valutazione è spesso eseguita per scopi interni, come la pianificazione strategica, la gestione finanziaria e la valutazione delle stock option dei dipendenti. Può anche servire come punto di partenza per trattative future.

Nel processo di valutazione, vengono utilizzati diversi metodi, tra cui il metodo dei multipli (comparando l'azienda con aziende simili), il metodo dei flussi di cassa scontati (stimando il valore attuale dei flussi di cassa futuri) e il metodo del valore contabile (basato sui dati contabili dell'azienda). La valutazione è flessibile e può produrre una gamma di valori in base agli approcci utilizzati.

 

Il Prezzo: La Realizzazione del Valore nella transazione
Il prezzo di un'azienda rappresenta il valore monetario effettivo che un acquirente è disposto a pagare per acquisirla in una specifica transazione di vendita o fusione. Questo valore è influenzato da una serie di fattori, tra cui la domanda di mercato, la situazione finanziaria dell'acquirente, la concorrenza e la disponibilità di finanziamenti. Il prezzo è specifico di una transazione e viene determinato attraverso negoziati tra il venditore e l'acquirente.

Il prezzo di un'azienda può variare notevolmente da un'operazione all'altra. Può essere influenzato dalla percezione dell'azienda da parte dell'acquirente, dalle condizioni del mercato e dalle circostanze specifiche della transazione. Il prezzo rappresenta il valore finale concordato tra le parti coinvolte nell'affare e tiene conto di tutti gli elementi negoziati.

 

Comprendere la Differenza: Importante per le Decisioni Aziendali
La comprensione della differenza tra valutazione e prezzo è essenziale per prendere decisioni aziendali informate. La valutazione offre una stima oggettiva del valore intrinseco dell'azienda, fornendo un punto di riferimento per la gestione finanziaria e la pianificazione strategica. D'altra parte, il prezzo riflette il valore effettivo in una specifica transazione e può variare in base a numerosi fattori.

 

Nel processo di compravendita o fusione di un'azienda, è importante che le parti coinvolte lavorino insieme per negoziare un prezzo equo che tenga conto dei fattori specifici alla transazione e del valore intrinseco dell'azienda. La differenza tra la valutazione e il prezzo può essere dovuta a molteplici fattori, ma una negoziazione ben condotta può aiutare a raggiungere un accordo che soddisfi entrambe le parti.

 

In breve, mentre la valutazione riflette il valore intrinseco di un'azienda, il prezzo rappresenta il valore effettivo in una transazione specifica. Entrambi i concetti svolgono un ruolo fondamentale nelle decisioni aziendali e devono essere compresi in modo adeguato per prendere decisioni informate e raggiungere accordi soddisfacenti nelle operazioni aziendali.

 

Attento imprenditore

Gli equilibri aziendali da monitorare

Indipendenza e obiettività del revisore

Il Perché, il Cosa e il Come nel Business

Conseguenze mancanza adeguati assetti

Visto di congruità dell’informativa finanziaria aziendale

Senza gli adeguati assetti aziendali l'azienda è invendibile

Scatta l'obbligo dell'adeguata verifica degli assetti a che punto sei

L'importanza della separazione tra Finanze Aziendali e Personali dell'imprenditore

Il Successo Aziendale: La sintesi di Piccoli Sforzi, Direzione Giusta e Partecipazione Condivisa

Perché una certificazione degli adeguati assetti aziendali? Tu imprenditore te lo sei mai chiesto?

Benefici per il revisore nella certificazione di adeguati assetti e continuità aziendale da parte di un consulente esterno

 

 

In ragione dei cambiamenti intervenuti nell’indagine sulle Spese delle famiglie e della revisione della metodologia di stima della povertà assoluta, la diffusione dei dati di spese e povertà per il 2022 subirà alcune modifiche rispetto alle tempistiche consolidate.

In particolare, le Statistiche Report “Le spese per i consumi delle famiglie. Anno 2022” e “Le statistiche dell’Istat sulla povertà. Anno 2022” saranno pubblicate, rispettivamente, il 18 ottobre e il 25 ottobre prossimi. Pertanto, l’ultimo anno disponibile dell’indicatore di povertà assoluta contenuto nel Rapporto Bes 2022 in uscita oggi, 20 aprile, è quello riferito al 2021. I dati aggiornati sulle spese per consumi e sulla povertà, normalmente scaricabili da I.stat, il datawarehouse ufficiale dell’Istat, saranno resi disponibili entro fine novembre. La ricostruzione delle serie storiche dei principali aggregati di spesa e indicatori di povertà è invece prevista per la fine dell’anno.

L’indagine sulle Spese delle famiglie 2022 (inserita nel Programma Statistico Nazionale), che rileva i comportamenti di spesa (dagli anni Sessanta) e i movimenti turistici (dal 2014) delle famiglie residenti, recepisce importanti novità derivanti dal Regolamento (UE) 2019/1700 del Parlamento europeo e del Consiglio. Il Regolamento (applicato a decorrere dal 1° gennaio 2021) stabilisce requisiti più dettagliati e vincolanti per le statistiche europee su persone e famiglie, basate su dati a livello individuale ottenuti su campioni, con l’obiettivo di migliorarne l’armonizzazione. Fornisce inoltre indicazioni che apportano cambiamenti anche nella classificazione di beni e servizi destinati al consumo da utilizzare in fase di raccolta e diffusione dei dati.

L’introduzione della nuova classificazione nei questionari di rilevazione ha richiesto che l’indagine corrente, basata sulla classificazione ECOICOP, fosse affiancata da una indagine di sovrapposizione condotta secondo la nuova classificazione COICOP 2018, sia per verificare il funzionamento dei nuovi strumenti di rilevazione, sia per garantire la ricostruzione delle serie storiche dei principali aggregati di spesa e indicatori di povertà. L’indagine di sovrapposizione è stata avviata nel secondo trimestre 2021 e si è protratta fino a tutto il primo trimestre 2022.

L’indagine sulle Spese delle famiglie rappresenta dagli anni Novanta anche la base informativa per le stime ufficiali di povertà relativa e assoluta in Italia. A tale proposito, si segnala che il 16 dicembre 2021 l’Istat ha istituito una Commissione scientifica inter-istituzionale con il compito di analizzare la metodologia corrente di stima della povertà assoluta, di verificarne la validità nell’attuale contesto economico-sociale e di proporre eventuali modifiche. I lavori della Commissione si concluderanno entro il 2023 e le stime di povertà assoluta per il 2022 saranno calcolate secondo la metodologia rivista.

 

Argomento: CONDIZIONI ECONOMICHE DELLE FAMIGLIE
Tag: CONSUMI DISAGIO DISUGUAGLIANZA FAMIGLIE POVERTÀ POVERTÀ RELATIVA E ASSOLUTA REDDITO SPESA STATISTICA REPORT
Tipo di documento: COMUNICATO STAMPA ISTAT

 

 

 

 

A luglio 2023 i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono dello 0,1% su base mensile e del 10,2% su base annua (era -5,5% a giugno).

Sul mercato interno i prezzi rimangono stabili rispetto a giugno e flettono del 13,8% su base annua (da -8,2% del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi diminuiscono dello 0,6% in termini congiunturali e registrano una crescita tendenziale in ulteriore rallentamento (+1,3%, da +2,2% di giugno).

Sul mercato estero i prezzi si riducono dello 0,5% su base mensile (-0,6% area euro, -0,5% area non euro) e segnano un incremento su base annua modesto, pari a +0,2% (-0,4% area euro, +0,8% area non euro).

Nel trimestre maggio-luglio 2023, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono del 6,2%. La flessione congiunturale è molto ampia sul mercato interno (-8,3%), lieve su quello estero (-0,3%).

Nel mese di luglio 2023, fra le attività manifatturiere, gli aumenti tendenziali più marcati riguardano i settori industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+6,8%) e industrie alimentari, bevande e tabacco (+5,0%), sul mercato interno, e mezzi di trasporto (+8,1% area non euro), sul mercato estero. Cali tendenziali su tutti e tre i mercati si rilevano per coke e prodotti petroliferi raffinati (-14,3% mercato interno, -1,9% area euro, -12,9% area non euro), metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-6,2% interno,  -12,6% area euro, -10,7% area non euro), prodotti chimici (-6,4% mercato interno, -4,7% area euro, -9,2% area non euro) e industria del legno, della carta e stampa (-1,3% mercato interno, -7,5% area euro, -1,2% area non euro). Ancora più marcate le flessioni tendenziali dei prezzi sul mercato interno per attività estrattive (-60,5%) e fornitura di energia elettrica e gas (-39,4%).

A luglio 2023 i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono dello 0,8% su base mensile e dell’1,4% su base annua. I prezzi di “Strade e Ferrovie” aumentano dello 0,5% in termini congiunturali e dello 0,2% in termini tendenziali.

Nel secondo trimestre 2023, i prezzi alla produzione di servizi aumentano dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e del 2,8% su base annua. Gli incrementi tendenziali più elevati riguardano i servizi di noleggio di autoveicoli (+8,3%) e di magazzinaggio e custodia (+6,5%); le uniche flessioni su base annua si rilevano per i servizi di trasporto marittimo e costiero (-19,5%) e per quelli di telecomunicazione (-6,6%).


Il commento

Nel mese di luglio, i prezzi alla produzione dell’industria segnano un lieve calo congiunturale, dovuto quasi totalmente ai ribassi dei prezzi dei beni intermedi su tutti i mercati. Su base annua, la flessione si amplia notevolmente per l’accentuarsi delle dinamiche negative dei prezzi di energia, in primo luogo, e beni intermedi sul mercato interno. Su tale mercato, si conferma in rallentamento la crescita tendenziale dei prezzi dei beni di consumo (+6,4%, da +7,3% di giugno).

Per le costruzioni, i prezzi registrano aumenti congiunturali dovuti ai rialzi dei costi della manodopera e delle spese generali; su base annua, i prezzi accelerano la loro crescita, per edifici e, dopo le flessioni dei due mesi precedenti, segnano un modesto incremento, per strade.

Per i servizi, l’aumento congiunturale nel II trimestre 2023 è sintesi di  dinamiche differenziate: si segnalano, da un lato, i rialzi per altre attività dei servizi di informazione e telecomunicazioni fisse, dall’altro, i ribassi per i servizi di trasporto aereo merci e di trasporto marittimo.

Tipo di documento: Comunicato stampa

 

 

 

Guida l'impresa come guideresti la tua auto

Il concetto di costo opportunità per una azienda

La lettura strategica del bilancio per l'imprenditore

Analisi Centrale dei Rischi opportunità per le aziende

Visto di congruità dell’informativa finanziaria aziendale

Differenza tra Previsione, Pianificazione e Proiezione dati

Audit volontaria per l'Adeguatezza dei tuoi Assetti Aziendali

Il controllo di gestione: un investimento strategico per le MPMI

Trova alternative ai prestiti bancari ottimizzando il tuo magazzino

Perché a volte gli imprenditori sottovalutano i segnali delle crisi aziendali

Affrontare la solitudine dell'imprenditore: l'importanza di un consulente aziendale di fiducia

Il Successo Aziendale: La sintesi di Piccoli Sforzi, Direzione Giusta e Partecipazione Condivisa

Perché una certificazione degli adeguati assetti aziendali? Tu imprenditore te lo sei mai chiesto?

 

Vai alla sezione modulistica per scaricare gratuitamente oltre 500 fac simili di lettere, dichiarazioni, liberatorie fatte su misura per te !

Il Teorema di Modigliani-Miller (MM) rappresenta una pietra miliare concettuale, nel complesso mondo della finanza aziendale, che ha catturato l'attenzione di accademici e professionisti. Sebbene formulato originariamente in un contesto ideale, le sue implicazioni hanno profonde ramificazioni per le aziende di tutte le dimensioni, comprese le Imprese di Piccole e Medie Dimensioni (PMI). In questo articolo, esploreremo come il teorema di MM si applica alle PMI e come queste possono trarne insegnamenti preziosi per la loro gestione finanziaria.

Il Teorema di Modigliani-Miller una breve sintesi: 
Il teorema di Modigliani-Miller, formulato dagli economisti Franco Modigliani e Merton Miller, postula che in un mercato efficiente e in assenza di tasse, costi di fallimento e asimmetrie informative, la struttura del capitale di un'azienda non influisce sul suo valore complessivo. Ciò significa che l'azienda può raggiungere lo stesso valore indipendentemente dalla combinazione di finanziamenti tra capitale proprio e debito.

Implicazioni per le PMI:
Sebbene il teorema di MM sia stato originariamente formulato per grandi aziende, le sue implicazioni hanno rilevanza anche per le PMI. Ecco come:

A luglio 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri ancora una variazione nulla su base mensile e un aumento del 5,9% su base annua, da +6,4% nel mese precedente (la stima preliminare era +6,0%).

La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%), degli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,5%) e, in misura minore, di quelli degli Altri beni (da +4,8% a +4,5%) e all’ampliamento della flessione su base annua degli Energetici regolamentati (da -29,0% a -30,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,6%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta ancora (da +5,6% a +5,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,8%, registrato a giugno, a 5,5%).
 Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +7,5% a +7,0%) e quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,1%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -2,9 punti percentuali, da -3,0 di giugno.

I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +10,5% a +10,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,7% a +5,5%).
 La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4% entrambi, per effetto anche di fattori legati alla stagionalità), dei Beni non durevoli e dei Servizi vari (+0,3% entrambi); dall’altra, la diminuzione dei prezzi degli Energetici sia regolamentati (-1,8%) sia non regolamentati (-1,3%), degli Alimentari non lavorati (-0,8%) e dei Tabacchi (-0,6%).

L’inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile a +5,6% per l’indice generale e si attesta a +5,1% per la componente di fondo.

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,6% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta del 6,3% su base annua (in decelerazione da +6,7% di giugno); la stima preliminare era +6,4%.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 5,7% su base annua.

 

Il commento
Prosegue a luglio la fase di rallentamento dell’inflazione, scesa al di sotto della soglia del 6% (+5,9%), in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale. La dinamica dell’inflazione, ancora fortemente influenzata dall’evoluzione dei prezzi dei beni energetici, riflette anche il rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei prodotti alimentari lavorati (che tuttavia restano su ritmi di crescita relativamente sostenuti) e dei servizi. Rallenta, inoltre, l’inflazione di fondo, che a luglio si attesta al +5,2%. In attenuazione, per il quinto mese consecutivo, risulta infine la dinamica tendenziale del “carrello della spesa”, scesa a luglio al +10,2%.

 

Scatti Istat ultimi 12 mesi

 

Francesco Cacchiarelli commercialista & business partner 

Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Viterbo, al numero 084 sezione A, anzianità 1989

Iscritto nel Registro dei Revisori Legali MEF, al numero 103287 sezione A, anzianità 1999

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Imparare ad imparare

Il commercialista come medico dell'azienda

Analisi Centrale dei Rischi opportunità per le aziende

Il controllo di gestione: un investimento strategico per l'azienda

Trova alternative ai prestiti bancari ottimizzando il tuo magazzino

La solitudine dell'imprenditore: la sfida nascosta dietro al successo

Perché a volte gli imprenditori sottovalutano i segnali delle crisi aziendali

Il Successo Aziendale: La sintesi di Piccoli Sforzi, Direzione Giusta e Partecipazione Condivisa

Perché una certificazione degli adeguati assetti aziendali? Tu imprenditore te lo sei mai chiesto?

Situazione economica vs situazione finanziaria: comprendere la discrepanza tra performance e liquidità aziendale

 

Devi aprire la partita IVA? Cerca qui la tua attività..